• Abbonati
L'intervista

Bettineschi si ritira: “Spazio ai giovani, hanno stimoli e idee”

Ottorino Bettineschi lascia la presidenza dell'Ance, l'associazione che raggruppa oltre 450 imprese edili di livello industriale, gli incarichi a livello regionale e nazionale oltre alla vicepresidenza della Camera di Commercio di Bergamo.

Ottorino Bettineschi, 60 anni il prossimo 18 aprile, lascia la presidenza dell’Ance, l’associazione che raggruppa oltre 450 imprese edili di livello industriale. Non solo. Bettineschi lascia anche il consiglio regionale e la giunta nazionale. Il 26 maggio, giorno in cui è fissata la prossima assemblea di Ance Bergamo, lascerà anche il Tavolo dell’edilizia e la vicepresidenza della Camera di Commercio di Bergamo.

Presidente Bettineschi: che cosa succede?

È una scelta d vita.

Come ha maturato questa decisione?

Sono arrivato ad un bivio. E quando bisogna scegliere ci vuole coraggio. Nella prossima assemblea di Ance se mi fossi riproposto avrei poi dovuto prendere impegni istituzionali per il futuro.

Ed invece, che cosa proponeva l’altra possibilità al bivio?

Ho deciso che la strada giusta fosse quella della qualità della mia vita. Spero di poter lavorare a fianco dei miei figli, Samuele che ha 35 anni e fa l’ingegnere, e Silvia che ha 30 anni ed è laureata in Giurisprudenza. Oltre a stare accanto a mia moglie Patrizia che mi ha sopportato e supportato molto in questi anni di impegni pubblico.

Sente di aver trascurato la sua famiglia?

In tutti questi anni ho cercato di non trascurali, ora ho la certezza che non lo farò più e vorrei tanto lavorare con loro.

In un Paese dove non si dimette mai nessuno, lei in un colpo solo dice addio a tutto?

Dopo 29 anni in Ance, dove ho ricoperto diversi ruoli, da sindaco a presidente del collegio sindacale fino alla sicurezza dei cantieri edili, poi in consiglio e due mandati di presidente, mi sembrava giusto lasciare.

Ha parlato di coraggio.

Sì, bisogna saper cedere il testimone. E la mia scelta va in quest’ottica che significa dare un rinnovamento, lasciare davvero spazio ai giovani. Il prossimo consiglio ha molti giovani al suo interno, vedo in loro stimoli, idee. Noi spesso, anche con tutta l’esperienza e la memoria storica, rischiamo di essere un freno. E non voglio correre questo rischio.

È pronto a tracciare un bilancio?

Lo farò alla prossima assemblea. Ho visto e vissuto da vicino tutti i grandi cambiamenti del sistema edilizio ed economico. Negli ultimi sei, sette anni ho assistito al grande cambiamento del nostro settore.

Come sarà il futuro?

L’edilizia ha davanti a sé grandi opportunità: essere al servizio della qualità della vita dell’uomo e dell’ambiente.

È fiducioso?

Qualcosa di più. Credo molto in questa possibilità che è ormai concreta.

Ora ha detto che si dedicherà alla sua famiglia. Che cosa è stata per lei l’Ance?

È stata importante. Importantissima. Ance è una grande famiglia e in ultimi dieci anni ho sofferto molto per la chiusura di importanti imprese storiche bergamasche. Emotivamente queste chiusure mi ha molto coinvolto, sul piano personale sono stati dei momenti molto difficili.

Quanto abbiamo perso?

È sempre difficile fare un conto economico. Posso assicurare che abbiamo perso molto know how, molta conoscenza, esperienza. La difficoltà di questi anni è stato veder smantellare in pochissimo tempo strutture che avevano costruito un illustre percorso d’impresa proprio per le loro capacità. Ora dobbiamo recuperare questa capacità del saper fare, capacità che ci è riconosciuta a livello nazionale ed internazionale, e proiettarla verso l’innovazione.

Anche lei appartiene a una famiglia di una grande impresa.

Sono il primo di sette fratelli, a 19 anni ho perso mio padre per un infortunio sul lavoro. Da allora ho preso le redini dell’impresa di famiglia. È stato un lungo percorso che mi ha riservato molte soddisfazioni.

Lascia anche la vicepresidenza della Camera di commercio. Una scelta che riserva altro?

No. La scelta di lasciare è coerente con l’addio ad Ance. Con Paolo Malvestiti, presidente della Camera di Commercio, ho un ottimo rapporto. Mi sono trovato molto bene, ho apprezzato il lavoro che abbiamo fatto insieme. C’è una reciproca stima ci ha aiutato molto quando è venuto a mancare il nostro segretario generale, il compianto Emanuele Prati.

Il prossimo presidente di Ance Bergamo sarà Vanessa Pesenti.

Il fatto che sia una donna rappresenta un cambiamento, una novità. Vanessa Pesenti è molto determinata e con lei ci sarà una squadra preparata.

Lascia tutte le cariche pubbliche per concentrarsi sulla vita privata. Ha un interesse in particolare al quale vuole dedicarsi?

La mia passione è la fotografia. Alla vecchia maniera. Ho una camera oscura per lo sviluppo delle mie fotografie. Mi piacerebbe dedicarci più tempo.

Il cellulare continua a squillare. Sono gli attestati di stima, le chiamate di associati, di amici, di colleghi: tutti vogliono sapere le ragioni di questa scelta e ringraziarlo per il lavoro svolto in tre decenni su tutti i fronti.

Iscriviti al nostro canale Whatsapp e rimani aggiornato.
Vuoi leggere BergamoNews senza pubblicità?   Abbonati!
commenta

NEWSLETTER

Notizie e approfondimenti quotidiani sulla tua città.

ISCRIVITI