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La storia

“Diamoci una mano”: gemellaggio fra Pedrengo e i bambini di Caldarola colpiti dal terremoto

“Da iniziativa scolastica a vissuto di una intera comunità”: il dirigente scolastico Luigi Airoldi presenta il “progetto di accoglienza di 18 alunni e 2 docenti della Scuola secondaria di Caldarola (Macerata), comune colpito dal tragico evento sismico dei mesi scorsi”

Una settimana all’insegna della “normalità”. E per i ragazzi di Caldarola, uno dei paesi dell’entroterra maceratese maggiormente colpiti dal terremoto, normalità significa tornare a scuola, passare del tempo con i propri coetanei, giocare, ritrovare pace e spensieratezza.

Tutta la comunità di Pedrengo nella settimana in corso, spiega il dirigente scolastico Luigi Airoldi, ha fatto propria l’iniziativa “Diamoci una mano” della Scuola secondaria (sempre di Pedrengo) per il “progetto di accoglienza di 18 alunni e 2 docenti della Scuola secondaria di Caldarola, comune colpito dal tragico evento sismico dei mesi scorsi”.

Una testimonianza concreta di vicinanza e sensibilità nei confronti della popolazione caldarolese. Dopo il sisma i circa 220 studenti delle scuole elementari e medie dell’Istituto “De Magistris” frequentano le lezioni nelle nuove aule allestite nel capannone commerciale-artigianale denominato “Millecolori” (erano 246 quelli che frequentavano l’istituto prima del sisma), struttura costruita con le ultime direttive antisismiche del 2008.

Grazie alle donazioni del Consorzio del prosciutto di Parma e dell’azienda Fol.vez il refettorio dell’istituto “De Magistris” è tornato ad offrire i pasti ai bambini e alle bambine. Nella giornata di domenica 5 marzo il sindaco di Pedrengo Gabriele Gabbiadini, insieme al dirigente scolastico hanno raggiunto il comune maceratese per dar vita al progetto di gemellaggio “Diamoci una mano”, in collaborazione con l’oratorio del comune bergamasco, l’associazione degli alpini e il comitato dei genitori.

caldarola

“Il valore di quest’iniziativa – continua il dirigente scolastico – , promossa dal MIUR, sostenuta dall’AT di Bergamo, raccolta dalla scuola secondaria di Pedrengo e cresciuta nella rete territoriale delle agenzie educative, sta nell’essere un vero e proprio progetto di comunità, il quale sostanzia in maniera emblematica il tema annuale d’istituto “Diamoci una mano”. A partire da domenica i bambini della 1ª e della 2ª e B della scuola media, per tutta la settimana, sono ospiti delle famiglie dei coetanei di Pedrengo che hanno aderito all’iniziativa, trascorrendo le giornate di scuola, in classe, insieme a loro.

“La nostra scuola secondaria – sottolinea Airoldi – ha predisposto lezioni di varie discipline, ha preparato gruppi di lavoro, allestito laboratori didattici, sperimentando nelle competenze cosa sia l’educazione alla cittadinanza come valori che si fanno gesti. Amministrazione comunale, oratorio, comitato genitori e il mondo dell’associazionismo si sono impegnati in diverse forme a condividere tale percorso”.

Nel programma non manca la visita a Città Alta, a piazza Vecchia e al portico del palazzo della Ragione, alle torri e alle mura, ai castelli, ai sotterranei e alle scalette.

“La settimana – conclude Luigi Airoldi – è scandita da diversi momenti di natura culturale, ricreativa, associativa, sportiva, all’insegna della convivialità e della volontà di essere comunità educante, che realizza momenti significativi per i nostri alunni, i docenti e i genitori non solo di Pedrengo, ma anche di Caldarola”.

Per i bambini delle terre colpite dal sisma una settimana di “normalità”.

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