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La storia

Marta Mason: dal campo di calcio del Mozzanica ad “Amici di Maria De Filippi”

Dalla maglia azzurra della nazionale a cantante sul palco del talent. La nuova vita di Marta Mason, attaccante -classe 1993- con oltre 73 reti in 155 partite di Serie A, che ha deciso di mollare il calcio a causa di infortuni e acciacchi e provare ad intraprendere la carriera di cantante solista

Un calcio al passato. E nel vero senso della parola. Perché Marta Mason, attaccante classe 1993, considerata una promessa del calcio femminile, che ha vestito i colori della Reggiana, del Verona e del Mozzanica e ha fatto parte della Nazionale Under 17, Under 19 fino ad arrivare alla convocazione con la Nazionale maggiore di Antonio Cabrini, ha preso tutti in contropiede decidendo di lasciare il calcio, almeno momentaneamente.

Con una ottima media gol: oltre 73 reti in 155 partite di Serie A, ma falcidiata nel fisico (e anche nello spirito) dai numerosi infortuni, da sempre appassionata di musica e di pianoforte, è riuscita ad entrare nel programma Mediaset “Amici di Maria De Filippi” con la grazia della sua voce e la canzone ‘Runnin’ di Naughty Boy come biglietto da visita. Eliminata all’esame di sbarramento, Marta ha lasciato il segno per la sua semplicità e per la grande umiltà con la quale si è messa al lavoro per perfezionare le sue doti canore. Strada che ha deciso di continuare a percorrere.

Marta Mason

Cosa ti portato ad abbandonare la tua carriera di calciatrice per tentare la strada del talent “Amici”?
“Non ho abbandonato la carriera da calciatrice per tentare Amici, ma ho abbandonato il mio sport perché ormai, da tempo, ero perseguitata e dipendente da alcuni infortuni che mi facevano esprimere al minimo delle mie potenzialità e psicologicamente era demotivante e frustrante. Il canto è sempre stata una mia grande passione e un giorno d’agosto, per gioco, ho inviato il video per la registrazione ai casting. Poi sapete come è andata”.

Cosa è per te la musica?
“La musica mi estranea dalla dimensione terrena. È il mio viaggio più intimo”.

Com’è nata la tua passione per la musica?
“Cantavo già da piccolina sul lettone, in doccia e ai cori di Natale a scuola. È sempre stato un istinto naturale”.

Come si è sviluppata?
“Ho studiato un anno pianoforte a 13 anni poi, in realtà, non mi sono mai avvicinata al canto in maniera professionale. Solamente a gennaio 2016 ho preso le prime lezioni di canto grazie ad un corso regalatomi, che è durato quattro mesi”.

Marta Mason

Dopo l’ennesimo infortunio, fatale è stato proprio il corso di canto. Che ricordi hai di quel corso?
“Era un corso che ho fatto a Brescia con il mitico Massimo Guerini, noto corista di Laura Pausini, Renzo Arbore, Marco Masini e tanti altri. Io, come spesso mi accade, vista la mia impazienza, alla prima lezione avrei voluto già cantare canzoni su canzoni. Nelle prime lezioni, mi ha preparato sulla respirazione diaframmatica, sul solfeggio, sullo stretching della mandibola e della lingua. Sono state lezioni interessanti, divertenti e costruttive”.

Impressioni, gioia, rammarico. Cosa ti sei portata a casa dall’esperienza di Amici?
“Mi sono portata a casa molta esperienza in più e lezioni veramente interessanti con i coach Pino Perris (direttore d’orchestra anche a Sanremo), Claudio Storniolo (attuale pianista di Giorgia) e Raffaella Misiti (notevole vocal coach e collaboratrice di Arisa, Carmens Consoli, Niccolò Fabi e Gianni Morandi ). Mi porto a casa l’onore e la fortuna di aver cantato su un palco importatissimo in Italia. Mi porto a casa la felicità di aver condiviso racconti e consigli con grandi artisti come Fabrizio Moro, Alex Braga, Di Francesco e Boosta e con il discografo Rudy Zerbi”.

Mozzanica-Brescia 4-0 del 22/11/2015, al minuto 3’24” eurogol di Mason eletto gol più bello del 2015-2016 dai tifosi del Mozzanica. Cosa ti ricordi di quella partita e di quel gol?
“Quel goal è stato fantastico. Ricordo ancora come ho sradicato la palla dai piedi, al centrocampo bresciano, e sono involata verso la porta. Me lo sono autodedicata perché me lo sono cercato e creato da sola. E poi il derby è sempre il derby, soprattutto se dall’altra parte hai amiche importanti”.

L’ultima rete, alle campionesse d’Italia, per Mozzanica-Brescia 4-0 è stata anche la tua ultima partita. Avevi già preso la decisione di abbandonare il calcio?
“Non ricordavo fosse stata l’ultima mia partita. Non avevo già deciso di abbandonare il calcio, ma sentivo che qualcosa dentro di me stava cambiando, qualcosa stava venendo a mancare. Giorno dopo giorno ero sempre più triste è demotivata, ero stanca e frustrata, non avevo voglia di condividere e sentirmi pressata. Così, verso metà estate, ho preso la mia decisione di accantonare il calcio”.

Marta Mason

Giocare una partita di calcio importante ed esibirsi ad Amici: quali differenze e quali analogie?
“Non ci sono differenze importanti sul piano emozionale, certo è che sul palco sono da sola e dipende tutto da me, sul campo te la puoi cavare anche se non sei al top grazie alle tue compagne”.

Come hai vissuto l’esclusione da Amici?
“Molto serenamente. Oltre ad essere una scuola è anche un programma televisivo. Quando sei dentro li, avvertì e cogli molte cose. se non hai le fette di salame davanti gli occhi. Capisci che destino puoi avere in base alle tue capacità, alle occasioni che ti vengono date, alle attenzioni che ti vengono poste. Io, fin dall’inizio sono entrata, senza aspettative. Anzi, più avanzavo più mi prendevo il meglio di tutto e ne ero grata. Ho vissuto questa esperienza a cuore aperto, settimana dopo settimana. All’eliminazione ho ringraziato e ripreso la mia vita quotidiana”.

Dopo Amici, quali sono i tuoi progetti?
“Ora sto lavorando per potermi mantenere e finanziare nuovi progetti che ruotano attorno alla musica. Sto creando miei inediti. Mi piacerebbe poter incidere un cd e ascoltarmelo. Farlo ascoltare dal vivo ai fan che mi hanno sempre seguita”.

Cosa speri per il tuo futuro?
“Spero di vivere grazie alle mie passioni. Spero di svegliarmi e fare quello che alla sera, nonostante il sonno, continuerei a fare”.

Marta Mason

Carta d’identità: Marta nasce a Camposampiero, in provincia di Padova, il 10 febbraio 1993. Vive a Verona. Si è diplomata al liceo artistico, è massofisioterapista e ha studiato per due anni pianoforte. Si considera una persona fantasiosa e le piacciono le persone intraprendenti. Dall’età di 5 anni ha la passione per il calcio, ha giocato nella Nazionale Italiana e in Serie A. Da luglio 2016 ha deciso di cambiare strada, assecondando la sua passione per la musica e abbandonando il calcio.

Marta Mason
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