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L'indagine

Più managerialità nelle Pmi bergamasche: le risorse arrivano da Italcementi fotogallery

L’opportunità arriva direttamente dalla riorganizzazione Italcementi, in seguito all’acquisizione da parte del colosso tedesco HeidelbergCement: il piano sociale prevede l’uscita dal gruppo di 400 professionisti, di cui 80 manager di alto livello, che potrebbero fare molto comodo al tessuto imprenditoriale bergamasco, in particolar modo nel campo dell’internazionalizzazione ma non solo.

Partendo da questo spunto, Confindustria Bergamo e Italcementi hanno commissionato a Prometeia una ricerca condotta su un campione di oltre 150 piccole e medie imprese manifatturiere bergamasche, al fine di analizzarne il grado di managerializzazione e approfondire se le buone pratiche manageriali possano migliorare le performance aziendali e favorire la crescita sul mercato nazionale ed estero.

La ricerca ha preso in esame il settore metalmeccanico (41% del manifatturiero), chimica-gomma-plastica (18%), Made in Italy alimentare, moda e mobili (18%), prodotti per le costruzioni, filiera carta, filiera vetro, prime lavorazioni e semilavorati in legno (7%), elettronica, elettrotecnica, elettrodomestici, farmaceutica, elettromedicinali e stampa (16%): complessivamente 157 imprese, dal fatturato inferiore ai cento milioni di euro, intervistate tra la primavera e l’estate del 2016 da Confindustria Bergamo sulla base di un questionario qualitativo di 18 domande relative alla gestione dei processi produttivi, gestione degli obiettivi, misurazione della performance e gestione dei talenti.

In sintesi, sono emerse alcune evidenze importanti che riguardano le pmi della nostra provincia:

  • La qualità media delle pratiche manageriali utilizzate a Bergamo risulta poco inferiore alla media nazionale, ma superiore al benchmark mondiale di riferimento;
  • Nella gestione dei talenti, Bergamo supera (di poco) il benchmark nazionale;
  • L’area di maggiore eccellenza riguarda le performance;
  • Le aziende con un fatturato fra 10 e 50 milioni di euro hanno la più elevata qualità delle performance;
  • Le aziende con un fatturato fra 50 e 100 milioni di € hanno la più elevata qualità nella gestione dei talenti;
  • Esiste una correlazione positiva fra le aziende con diffuse pratiche manageriali e la dimensione dell’impresa, la vocazione all’export, il livello medio d’istruzione dei dipendenti e, in minor misura, la produttività;
  • È possibile determinare un “premio di managerialità” che deriva dall’adozione di pratiche manageriali. Ciò può portare le aziende, in linea teorica, a raddoppiare il ritmo di crescita rispetto agli ultimi anni, ad aumentare fino al 55% la marginalità lorda (EBITDA), ad aumentare fino al 5,5% l’efficienza dell’utilizzo del fattore lavoro a ritmi analoghi a quelli tedeschi.
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