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La testimonianza

“Io, a Trieste tra giornalisti famosi e vip, a raccontare di Bgy contro bufale e odio sul web”

BGY è stato presentato da Lucia Cappelluzzo, classe '94, a Trieste in occasione dell'evento Parole O_Stili del 17-18 Febbraio. Otto minuti per raccontare della sua nascita e della politica contro le parole d'odio che intende perseguire. Ora tocca a te, quale sarà il tuo gesto per combattere l'odio nel web?

1. Virtuale è reale. Dico o scrivo in rete solo cose che ho il coraggio di dire di persona.
2. Si è ciò che si comunica. Le parole che scelgo raccontano la persona che sono, mi rappresentano.
3. Le parole danno forma al pensiero. Mi prendo tutto il tempo necessario a esprimere al meglio quel che penso.
4. Prima di parlare bisogna ascoltare. Nessuno ha sempre ragione, neanche io. Ascolto con onestà e apertura.
5. Le parole sono un ponte. Scelgo le parole per comprendere, farmi capire, avvicinarmi agli altri.
6. Le parole hanno conseguenze. So che ogni mia parola può avere conseguenze, piccole o grandi.
7. Condividere è una responsabilità. Condivido testi e immagini solo dopo averli letti, valutati, compresi.
8. Le idee si possono discutere. Le persone si devono rispettare. Non trasformo chi sostiene opinioni che non condivido in un nemico da annientare.
9. Gli insulti non sono argomenti. Non accetto insulti e aggressività, nemmeno a favore della mia tesi.
10. Anche il silenzio comunica. Quando la scelta migliore è tacere, taccio.

Ecco i dieci comandamenti del Manifesto contro le parole d’odio presentato a Trieste il 17 Febbraio in occasione dell’importante evento Parole O_Stili. Punti forti, eterni e così dannatamente attuali con l’aggressività e la cattiveria che stanno dilagando nel web: è di soli pochi giorni fa la notizia dell’esistenza di un gruppo chiuso su Facebook che insultava la vincitrice di scherma Bebe Vio con pesanti commenti a sfondo sessuale.

morandi parole o_stili

Io ero presente alla prima lettura ufficiale del manifesto, presentato da un ospite d’eccezione ed eccezionale: Gianni Morandi. Tutti sappiamo che il cantante è stato spesso attaccato nel web – sono note le contestazioni ricevute in seguito alla sua “folle” scelta di andare al supermercato di domenica, venendo additato come “sfruttatore” dei lavoratori – e tutti conosciamo, anche, le sue pacate e sempre ironiche risposte alle parole d’odio, che sempre si chiudono con “un abbraccio” (ahimè, non sono riuscita a riceverlo di persona a Trieste). Perché, come Gianni ci insegna, e come anche Bebe Vio con Alessandro Cattelan allo slogan di “Dona un neurone ad un hater”, l’arma migliore per combattere l’odio è l’ironia.

Tuttavia, nel corso di Parole O_Stili, sono stati esplicitati diversi “contrattacchi” nei confronti degli haters: Laura Boldrini, Presidente della Camera dei Deputati, ha dichiarato che combatterà con le maniere “forti”, utilizzando tutti gli strumenti che sono in suo possesso grazie alla sua carica, e anche la Presidente della Regione autonoma del Friuli-Venezia Giulia, Debora Serracchiani, ha pubblicamente annunciato alla platea e alle telecamere di Parole O_Stili la sua decisione di segnalare chiunque la riempia di insulti sui social.

Grandi donne, grandi uomini, grandi iniziative, grande Rosy Russo, creatrice di Parole O_Stili, che ha inaugurato il convengo con un secco “Io, non ci sto” dopo una carrellata di insulti estrapolati dal web.

Noi di Bergamonews, noi di BGY c’eravamo. Io, ero lì e, credetemi, è stata un’esperienza incredibile. Prendete Trieste, che già di per sé è una poetica e magica città sul mare – può capirmi chi, almeno una volta, ha visto Piazza Unità d’Italia di sera illuminata dai lampioni e dalla luna – e aggiungeteci un convegno nazionale su un tema forte e importante con alcuni dei massimi esponenti del giornalismo, comunicazione e politica. E, sì, aggiungeteci anche una ragazza di 22 anni alla sua prima “trasferta” di lavoro in mezzo ai suoi idoli del mondo del giornalismo: potete immaginare il turbinio di emozioni che provavo e anche come tremavano le mie gambe.

mission bgy parole d'odio

Otto minuti. Il mio compito era quello di riempire otto minuti con un discorso tenuto su un palco da sola davanti a 600 persone e telecamere che mi proiettavano in diretta streaming, parlando della nascita di BGY e della sua politica contro le parole d’odio. Cari lettori, siamo online da quasi un mese e ormai avrete capito che la nostra lotta contro gli haters e il linguaggio aggressivo non è solo uno slogan: noi vogliamo offrire ai giovani uno spazio dove poter raccontare le proprie esperienze di vita e esporre la propria opinione sui fatti del mondo, ma sempre nel rispetto dell’etica e della qualità delle parole, cercando di abituarvi-ci- ad esprimersi con un pensiero articolato, studiato, approfondito e veritiero perché, come afferma il Manifesto, “le parole danno forma la pensiero”. Lo ammetto, riassumere in queste poche righe che sto scrivendo la mia presentazione è stato davvero semplice, molto meno esporlo a voce, ma diciamo che con una buona dose di coraggio – e anche di tranquillanti- sono riuscita nella mia impresa.

È stata un’esperienza indimenticabile, che rimarrà per sempre nel mio cuore e nei miei ricordi, e che mi ha ancora di più convinta del fatto che amo questo lavoro e che la gioventù, con tutti i suoi pregi e difetti, possiede sconfinate possibilità, bisogna solo avere il coraggio di viverle.

A Trieste Parole O_Stili ha iniziato un percorso, non si sa dove arriveranno il Manifesto e le numerose parole che sono state versate, ma di certo sono state una conferma sulla necessità di continuare a ragionare sulla scommessa che qualcosa per migliorare i luoghi che abitiamo ogni giorno si può fare.
Come è stato detto in sala da Gianni Morandi e Alberto Fedel: “A volte le parole sono solo parole ma se accompagnate dalla musica giusta possono arrivare molto, molto più lontano.”

Ora tocca anche a te, quale sarà la tua musica?

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