Oltre il 75% dei creditori ha detto sì al piano di concordato: è un primo sospiro di sollievo importante quello che può tirare la Pigna e che arriva direttamente dall’assemblea dei chirografari.
Duecento i soggetti, individuali, banche e società, che si devono esprimere sul piano entro il 2 febbraio e che vantano complessivamente un credito di 40 milioni di euro: per ora lo hanno fatto in 130, 127 dei quali hanno accettato le proposte del concordato.
Tra chi ha votato a favore del piano c’è anche il Banco Popolare, mentre si attende il parere degli altri cinque istituti di credito coinvolti, tra i quali anche Ubi.
L’azienda, che conta 160 dipendenti, opera in regime di concordato preventivo in continuità aziendale e nell’ultimo periodo è riuscita a ridurre il numero degli esuberi dagli 81 previsti inizialmente ai 60 definitivi: la storica azienda di Alzano Lombardo, su questo punto, ha fatto sapere che già cinquanta lavoratori hanno accettato formalmente l’esodo incentivato che comunque non ci sarà prima di marzo, ovvero prima della fine della cassa integrazione.
Al termine della cassa tutti i lavoratori potranno beneficiare di due anni di ammortizzatori sociali ce per molti rappresenteranno uno scivolo verso la pensione.
Alla soddisfazione dell’azienda (che potrebbe anche festeggiare il primo bilancio in utile dopo molti anni) per il buon esito delle votazioni dei creditori si aggiunge anche quella dei sindacati che, tuttavia, non abbassano la guardia sulle politiche attive e sulla gestione delle uscite.
commenta