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Il commento

Niente intesa Alde-5Stelle in Europa: “Giusto così, non c’era alcuna base politica comune”

Il bergamasco Valter Grossi, rappresentante dell'Associazione per la Democrazia Liberale e membro individuale di Alde, dice la sua sul mancato accordo con il Movimento 5 Stelle: "Non c'era alcuna possibilità di sintesi con un gruppo che respinge l'Euro e l'idea degli Stati Uniti d'Europa".

“Troppo forti le differenze sulle questioni europee chiave”: con questa motivazione Guy Verhofstadt, capogruppo dell’Alde al Parlamento Europeo, ha detto no al passaggio nel proprio schieramento del Movimento 5 Stelle.

Nonostante alla consultazione indetta domenica da Beppe Grillo il 78,5% degli iscritti al Movimento abbia dato il proprio parere favorevole e un accordo di massima fosse già stato trovato venerdì (le parti avrebbero dovuto ratificarlo entro l’11 gennaio ndr), l’ex premier belga ha giudicato insufficienti le garanzie messe sul tavolo dai 5 Stelle, coi quali non c’era “abbastanza terreno comune”.

“L’establishment ha deciso di fermare l’ingresso del MoVimento 5 Stelle nel terzo gruppo più grande del Parlamento Europeo – ha commentato poco dopo Beppe Grillo sul suo blog – Questa posizione ci avrebbe consentito di rendere molto più efficace la realizzazione del nostro programma. Tutte le forze possibili si sono mosse contro di noi. Abbiamo fatto tremare il sistema come mai prima. Grazie a tutti coloro che ci hanno supportato e sono stati al nostro fianco”.

Sulla questione si è espresso anche Valter Grossi, rappresentante bergamasco dell’Associazione per la Democrazia Liberale e membro individuale di Alde: “Sono contento di come si sia conclusa la questione – commenta – E’ avvenuto ciò che era prevedibile, ovvero che i deputati del gruppo liberale e il bureau dell’Alde hanno sconfessato questa idea malsana. Ero davvero perplesso da questa proposta perchè tra i due gruppi non c’è alcuna base culturale e politica comune. Alde è un gruppo che già dagli anni ’50 porta avanti con convinzione il suo impegno europeista: non c’era alcuna possibilità di trovare una sintesi con un movimento che non accetta l’idea degli Stati Uniti d’Europa e che rinnega l’Euro. Lo si voleva spacciare per un accordo tecnico ma non avrebbe mai potuto stare in piedi”.

Secondo Valter Grossi a pagare le conseguenze di tutta la vicenda sarà Verhofstadt: “A mio avviso non ne esce benissimo. Era una delle personalità che più si erano distinte per la forte vocazione federalista ma così, con questo quasi accordo, non è più credibile come candidato alla presidenza del Parlamento Europeo”.

Poi sul futuro dei 5 Stelle: “Sanno benissimo che rimanere fuori dai gruppi è penalizzante – spiega – Però non possono nemmeno andare a pescare un partner così diverso da loro. I due gruppi fusi avrebbero prodotto una forza notevole dal punto di vista numerico ma i numeri non bastano se non sono affiancati dalle idee. Escludo che possano trovare appoggio nei tre grandi gruppi europei perchè il loro programma è davvero diametralmente opposto”.

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