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La denuncia

Lega Nord: “Vendita azioni Sacbo? Forte danno per la Provincia di Bergamo”

Nelle settimane scorse il Gruppo Consigliare Lega Nord presente in Provincia, ha contestato con una nota debitamente argomentata il valore "suggerito" dallo Studio Cattaneo incaricato dalla Provincia di procedere alla valutazione delle 106.312 azioni possedute dalla Provincia.

Nelle settimane scorse il Gruppo Consigliare Lega Nord presente in Provincia, ha contestato con una nota debitamente argomentata il valore “suggerito” dallo Studio Cattaneo incaricato dalla Provincia di procedere alla valutazione delle 106.312 azioni possedute dalla Provincia.

Lo Studio Cattaneo ha risposto alla nota con una lettera in cui vengono fatte alcune considerazioni e precisazioni al riguardo. Dopo averla letta attentamente riteniamo che le nostre perplessità e critiche restino ampiamente valide e confermate.

Viene infatti confermata l’impossibilità di effettuare una valutazione appropriata attraverso la documentazione fornita dalla Provincia. Il Gruppo Leganord invita pertanto la Provincia a ritirare la proposta di vendita che, se confermata ai prezzi proposti, causerebbe una forte danno all’Ente venditore.

Pubblichiamo le considerazioni che i consiglieri provinciali Gianfranco Masper, Andrea Capelletti, Santo Giuseppe Minetti e Giorgio Valoti: “In data 1° dicembre 2016 abbiamo ricevuto la risposta data dallo studio Cattaneo alla nostra nota che criticava il metodo con cui sono state valutate le azioni Sacbo messe in vendita dalla Provincia.

Ci sembra di poter dire che sostanzialmente viene data ragione alle nostre “critiche” in quanto si dichiara nelle considerazioni che sono carenti i presupposti per una valutazione adeguata. Sono carenti non certo per colpa dello Studio che ha effettuato la valutazione che riteniamo assolutamente serio, ma perché la documentazione in suo possesso era assolutamente insufficiente.

Nella risposta viene dichiarato infatti:
1- dall’analisi preliminare è emersa chiaramente la limitatezza delle informazioni accessibili e il vincolo di dover fare una valutazione senza la possibilità di verificare i contenuti delle informazioni acquisite.
2- Lo Studio non aveva a disposizione il piano industriale e di sviluppo di Sacbo, né aveva concretamente la possibilità di accedere alle informazioni necessarie a verificarne l’attendibilità.

A parte il fatto che ci sembra inverosimile che la Provincia, socio importante della Sacbo, non sia in possesso del piano industriale, ci lascia basiti la circostanza che la Provincia non abbia pensato di richiederlo,  tramite il proprio rappresentante nel CDA di Sacbo e metterlo a disposizione del valutatore per permettere di effettuare una valutazione più realistica.

Alla luce di questi presupposti tutte le altre precisazioni assumono un valore secondario e pertanto resta valido il nostro invito a ritornare sulla decisione di vendere le azioni alle condizioni suggerite dallo studio Cattaneo”.

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