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Il caso

L’ex assessore Facoetti risponde ad Angeloni: “Sul cimitero islamico dice solo bugie” fotogallery

Riceviamo e pubblichiamo la lettera che l'ex assessore al Bilancio per il Comune di Bergamo ha mandato alla nostra redazione per rispondere a Giacomo Angeloni

Riceviamo e pubblichiamo la lettera che Enrico Facoetti, ex assessore al Bilancio per il Comune di Bergamo, ha mandato alla nostra redazione per rispondere a Giacomo Angeloni (leggi QUI), che a sua volta rispondeva a un’interrogazione presentata dai consiglieri Alberto Ribolla e Luisa Pecce della Lega Nord sulle modifiche del regolamento per il settore islamico del cimitero di Colognola.

Ecco la lettera pubblicata integralmente.

Ho avuto il piacere di leggere la simpatica e fantasiosa ricostruzione che l’Assessore Angeloni ha fatto sul tema del cimitero islamico di Colognola ed in merito alle modifiche apportate dalla Giunta del Comune di Bergamo alla Convenzione con il Centro Culturale Islamico stipulata nel lontano 2008.
Prima di entrare nei temi posti dall’Assessore penso sia doveroso fare una premessa che serve a sgombrare il campo da incomprensioni e dietrologie : nei 3 cimiteri civici di Bergamo (ma anche di ogni altra città italiana) sono ricevute e seppellite senza distinzione di origine, di cittadinanza, di religione le salme di persone decedute in città o residenti nel territorio del nostro Comune. Quindi indipendentemente dalla presenza o meno di una sezione speciale e dal suo corretto funzionamento, da sempre un residente bergamasco di religione mussulmana può essere seppellito nei nostri cimiteri dove e come vuole senza limitazione alcuna, pagando ovviamente a secondo della sepoltura le relative concessioni cimiteriali. Diverso è invece il discorso della presenza di un reparto speciale in cui una comunità religiosa, diversa da quella cattolica, può chiedere a sue spese di costituire una sezione dove seppellire separatamente i propri morti rispetto agli altri. Tale reparto non è obbligatorio che ci sia e comunque deve essere previsto dal piano regolatore cimiteriale, infatti ad oggi solo altre due confessioni religiose hanno un reparto speciale a Bergamo : la Comunita’ Cristiana Evangelica ed i Testimoni Di Geova. Il funzionamento di tali reparti, le disposizioni operative e le tariffe delle concessioni cimiteriali sono regolate dal Regolamento di polizia mortuaria e dei servizi cimiteriali approvato dal Consiglio Comunale di Bergamo (ultima versione 30 gennaio 2012).
Ora dalla risposta dell’Assessore scopriamo che nessun singolo cittadino o altra comunità religiosa, diversa da quella mussulmana, ha mai avuto dal Comune di Bergamo la possibilità di avere un area cimiteriale (di proprietà comunale) a disposizione con un diritto di superficie della durata di 60 anni e in più veniamo a scoprire che per la sepoltura di 375 salme la comunità mussulmana non pagherà nessuna somma, perché secondo la versione dell’Assessore, la sepoltura in oggetto è una sepoltura in un semplice campo e quindi libera e gratuita per tutti i defunti i cui familiari ne facciano richiesta.
Ora la prima domanda che sorge spontanea è perché nel caso in questione si è avvalsi di un istituto giuridico diverso e speciale (diritto di superficie) e non si è avvalsi del nostro regolamento che disciplina espressamente il reparto speciale rimandando il pagamento alle normali concessioni cimiteriali? Forse per eludere le normali tariffe cimiteriali? Così facendo la cifra è scesa, da una stima fatta dagli uffici comunali competenti nel 2013, da circa € 600.000 a soli € 60.000 del canone per il diritto di superficie.
Sempre secondo l’assessore Angeloni il rimando nell’art 39 (reparti speciali) del Regolamento al pagamento di un canone per la concessione riguarda “con tutta evidenza la fattispecie per la costruzione di cappelle e tombe collettive in muratura per la tumulazione” (art 84 comma 2 lettera C) e quindi escludendo dal pagamento le sepolture ad inumazione (nella terra).
Invito chi avesse tempo e voglia di leggersi il regolamento di polizia mortuaria potrà verificare che le affermazioni fatte dell’Assessore sono prive di ogni fondamento: prima di tutto le sepolture per inumazione sono gratuite solo se fatte nei campi comuni mentre le altre sono a pagamento vedasi art 49 e l’allegato delle tariffe dove è previsto il pagamento di euro 384,00 a sepoltura per dieci anni (tariffa destinata alle sepolture per le comunità codice tariffa 22/52) ed inoltre agli articoli 37 e 38 si capisce chiaramente che i campi comuni sono delimitati dal piano regolatore cimiteriali in specifici settori dei cimiteri comunali (sono sostanzialmente aree dove il Comune assegna d’ufficio la sepoltura di per chi non possibilità economiche) mentre le aree ad uso esclusivo come i reparti speciali sono a parte, quello islamico infatti è indicato all’art 38 lettera J) mentre il campo comune è indicato all’art 38 lettera A).
Esistono pertanto singoli cittadini e comunità che hanno scelto la sepoltura per inumazione pagando le relative tariffe in specifiche aree delimitate, così previsto dall’art 84 dove si parla delle tipologie delle sepolture in concessione, per cui non esistono tipi di sepolture nell’art 59 che regola i reparti speciali dove alcune pagano ed altre no come afferma l’assessore Angeloni, ma a seconda del tipo di sepoltura si pagherà una concessione più o meno cara (le inumazioni sono le più convenienti mentre le tombe di famiglia sono invece le più costose) sarà quindi compito della comunità scegliere come distribuire e prenotare lo spazio pagando la relativa concessione.
Per cui appare, parafrasando le parole dell’assessore, ingiustificabile, discriminatorio e quindi illegittimo prevedere una gratuità nella tariffazione delle inumazioni dei cittadini di religione islamica a fronte di un pagamento invece per i cittadini professanti altri culti o un non culto.
Ultima questione di non secondaria importanza: nelle concessioni cimiteriali alla fine della concessione le opere sopra costruite diventano di piena proprietà dell’Amministrazione Comunale gratuitamente, nel diritto di superficie invece alla fine del periodo il proprietario del terreno dovrà versare un corrispettivo al soggetto che vi ha costruito sopra delle opere, con un evidente e sicuro esborso non previsto nella soluzione ordinaria delle concessioni cimiteriali.
La soluzione del problema non è far finta di niente o modificare i dettagli della vecchia delibera come ha fatto l’assessore Angeloni ma intraprendere un percorso (che era già stato iniziato con l’Amministrazione Tentorio) che coinvolga necessariamente la controparte riconoscendo, dove possibile, il costo di alcune opere fatte di uso pubblico, ridurre la durata della convenzione ed eventualmente chiedere un necessario conguaglio che arrivi alle tariffe del regolamento comunale.
Enrico Facoetti, ex assessore al Bilancio Comune di Bergamo

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