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La lettera

“Il mio posto auto riservato perché disabile è spesso occupato, e nessuno sanziona”

La protesta di un disabile con posto auto riservato e spesso però "occupato" da distratti o prepotenti.

La protesta di un disabile con posto auto riservato e spesso però “occupato” da distratti o prepotenti.

Con ordinanza dirigenziale N.U0144118 P.G. del 14 giugno 2016 mi fu assegnato uno spazio disabili riservato di fronte al civico davanti a cui risiedo.

Dopo essere riuscito a utilizzarlo la scorsa estate, soprattutto fino a fine agosto, il bilancio di inizio autunno è piuttosto frustrante: appena il posto viene lasciato libero, qualcun’altro ci si fionda senza troppo fare caso alla segnaletica orizzontale (e se glielo si fa notare, anziché andarsene, a volte risponde: “torno subito”) o all’indicazione “riservato” (“non me n’ero accorto”) e spesso, quando torno, lo trovo dunque occupato.

Avendo problemi motori gravi, questo significa per me dover attendere o che si liberi il posto a me riservato o che se ne liberi uno attiguo: in poche parole vuol dire perdere tempo, che siano pochi minuti o tre quarti d’ora (il record, fino ad oggi).

Posso capire che, quando telefono alla centrale operativa della Polizia locale per segnalare che il posto è occupato e per chiedere che venga inviata una pattuglia, vi siano interventi più urgenti; ovvero: posso capire di dover aspettare. Quello che non capisco è che, nel momento in cui un agente arriva sul posto, qualora il proprietario dell’auto “abusiva” torni, se ne possa andare impunito.

Come era già successo un paio di volte nelle scorse settimane e che come mi pare sia avvenuto questa mattina. Con un’aggravante. Che mi accingo a spiegare. Non ho idea se la persona che aveva posteggiato nello spazio a me riservato fosse o meno la titolare del contrassegno che aveva esposto sull’auto; quello che mi è stato riferito è che, quando le è stato fatto notare che il posto era riservato (sì, gli è stato detto), questa persona ha risposto in maniera maleducata a chi glielo ha fatto notare e se n’è andato via facendo orecchie da mercante. Ecco, questa è l’aggravante.

Tornato a casa e avendo trovato il posto occupato, ho chiamato la centrale e dopo circa 40 minuti è arrivata una agente con il carro-attrezzi. So benissimo che, qualora abbia il contrassegno, l’auto “abusiva” non possa essere portata in alcun deposito e che, tutt’al più, la si possa spostare in maniera “coatta” in un altro posto tramite carro-attrezzi, appunto – affibbiando però, perché è legittimo, una contravvenzione.

E la contravvenzione, tanto più stamattina, sarebbe stata ben meritata, visto che al proprietario dell’auto “abusiva” era stato segnalato che il posto era riservato. Invece, mentre il carro-attrezzi stava facendo manovra per spostare l’auto in questione, il suddetto proprietario è arrivato, la manovra del carro-attrezzi è stata interrotta (e questo è ovvio) e il maleducato (chiamiamolo come si merita) se n’è andato. Non mi risulta sia stato sanzionato (spero di sbagliarmi) e auspico che la agente presente sul posto abbia verificato che il contrassegno esposto fosse a lui intestato.

Morale: vi ringrazio, ma non c’è bisogno di inviare il carro-attrezzi in futuro se l’auto “abusiva” ha il contrassegno esposto. Vi chiedo tuttavia per lo meno di inviare un agente in motocicletta che lasci un ricordo sul parabrezza di detta auto. Una contravvenzione, per taluni maleducati e “distratti”, è purtroppo l’unico deterrente efficace.

Cordiali saluti

Dario Mione

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