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L'intervento

Confindustria, il presidente Boccia a BgNews: “Per crescere serve corresponsabilità, faremo la nostra parte”

Bergamo evolve. È questo il titolo scelto dagli industriali bergamaschi per l’assemblea che nella mattina di lunedì 3 ottobre avrà come ospite il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia: a lui abbiamo chiesto un’anticipazione di quanto dirà al presidente Ercole Galizzi, che si avvia a chiudere quest’anno il suo mandato, e alla platea di imprenditori di fronte ai quali si troverà al Teatro Donizetti.

Bergamo evolve. È questo il titolo scelto dagli industriali bergamaschi per l’assemblea che nella mattina di lunedì 3 ottobre avrà come ospite il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia: a lui abbiamo chiesto un’anticipazione di quanto dirà al presidente Ercole Galizzi che  si avvia a chiudere quest’anno il suo mandato, e alla platea di imprenditori di fronte ai quali si troverà al Teatro Donizetti

“Bergamo è una delle province più industrializzate del nostro Paese e dell’intera Europa, esempio importante di un territorio e di una Regione che ha saputo nel tempo crescere, cogliere le opportunità di sviluppo, fronteggiare le crisi e rafforzarsi, raggiungendo livelli di assoluta eccellenza”, esordisce il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia.

“Oggi parleremo della nostra idea di politica economica, della necessità di interventi che incidano sui fattori e non più sui settori, con una visione larga di industria, che comprende – spiega – la manifattura, le costruzioni, ma anche i servizi, il turismo, la cultura. Parleremo delle cose che noi stessi dobbiamo fare, in collaborazione con il sistema Paese. Gli investimenti, pubblici e privati, che vanno rilanciati, attraendo maggiormente, magari, anche quelli esteri. L’innovazione, da cui non possiamo prescindere. Una dinamica salariale che va agganciata alla produttività, traguardo irrinunciabile per relazioni industriali moderne”.

“La sfida di Industria 4.0, la quarta rivoluzione industriale che dobbiamo assolutamente cavalcare. Ecco – prosegue Boccia – i titoli da cui discendono le nostre proposte, che non sono proposte per le imprese, ma per la crescita di un Paese che negli ultimi anni è vissuto troppo di confronti e alla fine è stato troppo frenato dai conflitti. Dobbiamo chiederci cosa possiamo fare noi, dentro i cancelli delle nostre fabbriche, ma anche cosa deve fare il Paese, con l’idea – tutti – che da soli possiamo fare tanto, ma da soli stavolta non possiamo fare tutto quello che è necessario. Per questo diciamo che serve aprire una grande stagione di corresponsabilità, per crescere insieme, lavorando in un clima di dialogo costruttivo, con la consapevolezza che i destini del Paese sono legati a quelli dell’impresa”.

“La situazione economica resta delicata, dobbiamo fare davvero sistema, fissandoci come metodo quello della collaborazione per la competitività – conclude Boccia -. In questo, anche Confindustria deve fare la sua parte e diventare ponte tra gli interessi delle imprese e quelli più generali del Paese, trasformare le Associazioni, i nostri presidi sul territorio, in luoghi di avanguardia e non di trincea, verso un modello di rappresentanza forte, aperto, inclusivo e partecipe, come attore di proposta e interlocutore autorevole della vita politica, economica e sociale”.

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