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Il caso

Foppolo e la lettera dello studente che voleva chiarezza: “Nessuno mi ha risposto”

Un giovane di Foppolo e il suo appello recapitato agli amministratori. A distanza di oltre un mese non ha ricevuto risposte e ha deciso di rivolgersi al consigliere regionale Lara Magoni

Si dice che quella lettera abbia scosso una valle, eppure, a oggi “non ha ancora ottenuto alcuna risposta”. Stiamo parlando dell’appello che Davide Oberti, 23 anni, studente di ingegneria a Dalmine e residente a Foppolo, aveva recapitato quasi un mese e mezzo fa all’assessore regionale alle infrastrutture Alessandro Sorte, ed esteso per conoscenza al sottosegretario alle Politiche della Montagna Ugo Parolo, al presidente della Provincia Matteo Rossi, al sindaco di Lenna Jonathan Lobati e a quello del suo paese, Beppe Berera.

Tre pagine, protocollate in Comune lo scorso 23 agosto, che avevano fatto il giro della valle, e attraverso le quali il ragazzo metteva in fila i punti di una vicenda a suo parere poco chiari: dagli investimenti ai debiti della società Brembo Super Ski fino all’affaire Belmont, il complesso residenziale che svetta sul piazzale degli alberghi a Foppolo: “Trasparenza, sostenibilità e competenza sono le condizioni necessarie per lo sviluppo futuro, non un intralcio – scriveva in quella lettera -. Queste, purtroppo, sono le caratteristiche che sono mancate nell’ultimo decennio nella gestione del comprensorio sciistico e nell’amministrazione comunale. La mia speranza è quella di un cambiamento tanto radicale quanto vero nella sostanza, con una futura gestione buona e sostenibile”.

A circa quaranta giorni di distanza il ragazzo non ha ottenuto risposta, e dopo avere letto le interviste rilasciate a Bgnews proprio dall’assessore Sorte, che si era tuttavia dimostrato disponibile a spiegare le sue ragioni (leggi), e del presidente della Comunità Montana Alberto Mazzoleni, ai quali era stato chiesto di commentare il contenuto della lettera, ha deciso di girare i suoi interrogativi al consigliere regionale Lara Magoni.

“L’intervista a Sorte mi lascia amareggiato perché testimonia come Regione Lombardia non voglia spingersi a fare chiarezza – scrive il ragazzo -. Dopo tutto si è presa una chiara responsabilità politica in questa vicenda e ha l’onere di fare tutte le verifiche del caso, visti anche i denari pubblici messi sul tavolo”.

E ancora: “La mia lettera è arrivata nelle mani di tutte le persone che, anche solo in minima parte, si sono occupate del comprensorio sciistico di Brembo Ski, compresi gli amministratori pubblici della valle. Mi sorprende quindi che il dott. Mazzoleni, che è stato membro del collegio sindacale della società fino al 2013 e revisore dei conti, sostenga il contrario”.

In conclusione: “Alcuni dei problemi che sono emersi a Foppolo riguardano il sistema degli impianti in generale e, a tal proposito, l’ordine del giorno approvato in Consiglio regionale lo scorso 27 luglio che impegna la Giunta regionale a riorganizzare l’intero sistema degli impianti sciistici lombardi, è intelligente e potrebbe essere risolutivo. Ma molti altri temi sono specifici di questa situazione che si è determinata nel mio paese e nel comprensorio sciistico Brembo Super Ski e necessitano di ben altra spinta per essere risolti. La montagna e la Valle Brembana hanno disperato bisogno sì di risorse, ma non di interventi casuali e poco chiari, bensì di azioni precise con una programmazione lungimirante per il futuro”.

Non esclude di rispondere nei prossimi giorni il consigliere regionale Lara Magoni, che dice di essersi dimostrata “molto attenta al contenuto delle due lettere”. “Noi rappresentiamo i cittadini e l’ascolto e il confronto fanno parte di una buona politica”.

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