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L'attacco

“In Bergamasca mancano ancora docenti: è questa la buona scuola di Renzi?”

“E’ questa la buona scuola promessa da Renzi?”. Lo Snals (Sindacato Nazionale Autonomo Lavoratori Scuola) di Bergamo denuncia una serie di carenze nelle scuole della nostra provincia, a partire dalla carenza di docenti e di assistenti per persone disabili, nonostante la campanella si suonata già da diversi giorni. Ecco le parole del segretario provinciale Loris Renato Colombo:

Giovedì 15 settembre tutti gli Istituti scolastici d’Italia hanno dato il via alle lezioni. Come ogni anno, lezioni a orario ridotto: senza mensa, senza tempo pieno né prolungato, perché senza insegnanti.

L’impazzimento dell’algoritmo nelle procedure sulla mobilità, le elucubrazioni sulle assunzioni in ruolo, la caotica procedura della chiamata diretta, i concorsi in via di espletamento, le utilizzazioni e le assegnazioni provvisorie ( di livello provinciale e interprovinciale) non realizzate, i calendari per le nomine delle supplenze annuali ancora in mente dei e la crescita esponenziale del contenzioso, ci fanno dire che la prima campanella è suonata a vuoto.

Dal 10 settembre a oggi, con il personale docente impreparato a comprendere tutte le farraginose norme che soprassiedono alle operazioni di nomina, ad essere nell’occhio del ciclone sono stati i lavoratori dell’AT di Bergamo e dell’USR Lombardia. Questi colleghi, da una parte pressati dalle giustificabili ansie dei nominabili e dall’altra angosciati per essere stati costretti a lavorare in tempi strettissimi e tra mille difficoltà, hanno proceduto alle nomine senza soluzione di continuità, dalla mattina alla sera, eliminando persino la pausa pranzo. Fino all’ultimo minuto utile l’USR Lombardia ha prodotto comunicazioni di nomina (N.d.R. il giorno 15 alle ore 19,00) per permettere l’accesso al ruolo a docenti ed ATA e per coprire il maggior numero possibile di cattedre e posti.
Ad oggi, il maggior numero di cattedre e posti scoperti riguarda “il sostegno”, tanto non è vero che l’AT di Bergamo ha inviato alle istituzioni scolastiche una nota che così recita ”si precisa che quest’Ufficio non ha ancora disposto gli utilizzi e assegnazioni provvisorie provinciali ed interprovinciali, pertanto i contratti a tempo determinato sui posti di sostegno dovranno essere stipulati con la clausola risolutiva in attesa dell’avente diritto”.

L’AIPD (Associazione Italiana Persone Down) dichiara che, “come di consueto, sono già molti gli studenti di tutti gli ordini scolastici i quali, avendo visto ridursi il numero di ore di sostegno o di assistenza assegnato, intendono fare ricorso per ottenere il numero di ore necessario. Inoltre, sono sempre numerosi i ritardi nelle nomine dei docenti per il sostegno o degli assistenti e quindi gli alunni con disabilità passano le prime settimane dell’anno – che a volte diventano anche i primi mesi – senza il necessario supporto o, nella migliore delle ipotesi, con un turnover di figure che si alternano per brevi periodi in attesa che l’organico sia quello definitivo”

Recenti sentenze hanno ribadito il diritto all’insegnante di sostegno per gli studenti disabili e/o con deficit di apprendimento. È intrinseco a quello all’istruzione (per altro obbligatoria sino alla maggiore età) ed è volto all’integrazione dello studente svantaggiato con gli altri compagni di classe. Il mancato riconoscimento, dunque, integrerebbe non solo una lesione di questi diritti, ma anche un’inaccettabile discriminazione.

Proprio una “buona scuola”, presidente Renzi: ci provi ora, con il ministro Giannini che le fa da eco, ad elargirci i suoi soliti trionfalistici annunci sulle assunzioni, sull’aver coperto le cattedre ed aver eliminato la supplentite e il precariato.

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