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Consiglio comunale

No al Registro della bigenitorialità, Gallone (Fi) e Gregorelli (M5s): “Un figlio di genitori separati non è un figlio a metà”

Alessandra Gallone (Forza Italia) dai banchi dell’opposizione sbotta: “Ma è una battaglia di sinistra, se non la fate voi?”. Il voi è rivolto ai banchi della maggioranza che sostiene l’amministrazione Gori. Nel primo consiglio comunale di Bergamo dopo l’estate, a Palazzo Frizzoni va in scena uno scontro sui diritti civili.

L’ORDINE DEL GIORNO DEL MOVIMENTO 5 STELLE
A presentare l’ordine del giorno che prevede l’istituzione del Registro amministrativo per il diritto del minore alla bigenitorialità” sono i consiglieri Fabio Gregorelli e Marcello Zenoni (Movimento 5 Stelle) e Alessandra Gallone (Forza Italia).
Un ordine del giorno che viene affossato dal Partito Democratico.

“Questa è solo una posizione ideologica se non addirittura personalistica che non è avvenuta stranamente per il registro delle unioni civili” commenta Fabio Gregorelli che ripercorre le tappe di questa vicenda. “Avevamo presentato un ordine del giorno già nell’ottobre 2015 per istituire il registro sulla bigenitorialità visto che sempre più comuni lo stanno attuando – spiega Gregorelli -. Dopo circa un anno di attesa e senza risposte, la consigliera Alessandra Gallone e il presidente dell’associazione Minori in Primo Piano convocano una conferenza stampa ricordando l’ordine del giorno in questione. Da quel momento in poi il tema sembra diventare una priorità per la maggioranza, ma ci chiedono di discuterlo prima di portarlo in Consiglio e votarlo. Abbiamo dato la nostra disponibilità, ma all’incontro le consigliere Francesca Riccardi e Romina Russo del Pd hanno espresso una forte contrarietà. Nessuno si spiegava il motivo per cui sul registro delle coppie di fatto il percorso fosse stato più semplice e lineare ricordando che in quel momento non esisteva ancora la legge nazionale mentre sul registro sulla bigenitorialità le due consigliere erano così critiche”.

“Purtroppo l’ultima riunione è stata poco partecipata, la posizione delle due consigliere Riccardi e Russo invece che di dialogo sono state di imposizione e il dialogo e il tavolo sono risultate solo una scusa per non arrivare a nulla” conclude Gregorelli.

LA POSIZIONE DI ALESSANDRA GALLONE (FORZA ITALIA)
L’ordine del giorno dei 5 Stelle trova la firma della consigliera Alessandra Gallone (Forza Italia).
“La legge 54 de/2006 , la legge che ha introdotto e regolamentato in Italia l’affido condiviso dei figli in caso di separazione dei genitori, ha compiuto 10 anni – afferma Gallone -. Eppure siamo ancora lontani dall’averne raggiunto una applicazione completa e corretta che garantista ai figli il diritto reale alla bigenitorialitá, ovvero a condividere la propria vita in maniera costante ed equilibrata con entrambi i genitori anche in caso di conflittualità della coppia”.

“Rimane ancora aperta la questione del genitore affidatario (l’altro rimane il genitore del weekend), e rimangono aperte le questioni del domicilio prevalente (il bambino ha una sola casa “vera”) e dell’assegno diretto (un genitore passa all’altro il denaro necessario stabilito che non garantisce necessariamente la reale partecipazione all’educazione e alla cura) che avrebbero dovuto essere rivisti con un disegno di legge di modifica dell’applicazione della 54, di cui io stessa sono stata relatrice ma che è ancora in discussione in Parlamento – prosegue la già senatrice azzurra -. Questa situazione rende ancor più pesante, per i figli, la separazione dei genitori perché favorisce la conflittualità di questi ultimi laddove sarebbe necessario, invece, cercare di garantire, anche attraverso la norma, l’interesse del figli a poter continuare ad avere un rapporto significativo con entrambi i genitori e protetto dai conflitti della coppia.
Diversi comuni quindi, in attesa del pronunciamento del legislatore e proprio per sensibilizzare l’azione legislativa nazionale, hanno attivato il Registro Comunale per il diritto del minore alla bigenitorialitá, uno strumento che consente, da parte del Comune di residenza, di attribuire il doppio domicilio al minore (visto che,min caso di separazione dei genitori, la residenza anagrafica rimarrebbe comunque necessariamente presso un solo genitore).
Questo potrebbe essere un primo passo significativo per contribuire ad attenuare risentimenti e attenuare la conflittualità tra i genitori nell’interesse del benessere dei figli perché consentirebbe a entrambi i genitori in maniera certa di ricevere ogni comunicazione istituzionale concernente il proprio figlio. Proprio nell’interesse preminente del figlio di genitori separati e per non farlo sentire diverso rispetto ai figli di genitori sposati o conviventi. Il Registro della Bigenitorialità serve dunque ad affermare il diritto e il dovere di esser genitori sempre e a pieno effetto ma soprattuto afferma il diritto dei figli a ricevere educazione e cura da entrambi i genitori nonostante l’interruzione del rapporto come coppia. E’ questo L’obiettivo che vorremmo che anche l’Amministrazione Comunale di Bergamo perseguisse attraverso l’approvazione del nostro ordine del giorno che ha la finalità di individuare e sostenere le buone prassi comportamentali da parte delle istituzioni coinvolte nei servizi ai minori come quelli comunali”.

LA POSIZIONE DEL PARTITO DEMOCRATICO
L’ordine del giorno del Movimento 5 Stelle incassa solo alcuni voti dell’opposizione. Passa invece la proposta della consigliere Francesca Riccardi (Partito Democratico).
“Abbiamo voluto evitare di creare un registro della bigenitorialità, come voleva il Movimento 5 Stelle, ovvero catalgare i minori figli di genitori separati o non conviventi, quasi che fossero diversi dai loro coetanei – afferma Riccardi -. Si è invece voluto impegnare l’Amministrazione e gli uffici, nei servizi di competenza che coinvolgono i minori, ad una doppia comunicazione e non alla creazione di una nuova fattispecie giuridica, il doppio domicilio. Il nostro codice civile già abbonda di categorie: residenza, domicilio e persino la dimora abituale. Per tale motivo, con orgoglio rivendichiamo questo ordine del giorno, diverso da quello presentato dal Movimento 5 Stelle, che meglio risponde alle esigenze del minore, l’unico che, in questo caso, vogliamo tutelare: i genitori separati o non conviventi titolari della responsabilità genitoriale riceveranno entrambi le comunicazioni inerenti i loro figli presso la loro residenza, domicilio o dimora abituale comunicata all’ente”.

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