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Flessibilità over 63

Pensione anticipata fino a 3 anni e ognuno si potrà creare un proprio “piano”

L'anticipo pensionistico (l'Ape) che potrebbe essere varato con un decreto governativo, conterrà dunque il massimo grado di elasticità.

Il piano pensioni del Governo si sta delineando e, nell’attesa del nuovo confronto con i sindacati previsto per martedì 6 settembre, emergono le prime indiscrezioni.

Una di queste, ormai quasi certa, è che si potrà anticipare la propria uscita dal lavoro e sembra in modo flessibile, vale a dire che ognuno potrà crearsi un proprio piano. In pratica, la possibilità di andare in pensione a 63 anni (vale a dire anche tre anni e sette mesi prima dei requisiti attuali) sarà modulabile a richiesta. Ciascuno potrà farsi anticipare ciò che vorrà del proprio assegno pensionistico: il 100 per cento, la metà, un terzo, a seconda delle esigenze.

L’anticipo pensionistico (l’Ape) che potrebbe essere varato con un decreto governativo, conterrà dunque il massimo grado di elasticità. Il pensionando potrà cioè chiedere una sorta di preventivo all’Inps per calcolare nelle varie ipotesi quanto sarà la rata futura da restituire e soppesare così la convenienza al prestito previdenziale. Potrà ad esempio simulare un 50% di Ape e aggiungere un 20% di Rita (la previdenza integrativa, anch’essa anticipabile per chi ce l’ha).

Ma sull’Ape l’Unione europea potrebbe mettere dei paletti. Se i pensionandi agevolati dallo Stato fossero al di sopra di una certa percentuale, tutta da definire, la spesa per le detrazioni configurerebbe maggiore debito pubblico e questo sarebbe un problema.

Sono 7 le misure che il piano del Governo sta mettendo a punto, con una spesa di circa 2 miliardi (a cui vanno aggiunti altri euro per aumentare le pensioni minime, come vorrebbe il premier Matteo Renzi): l’Ape (Anticipo Pensionistico), l’estensione o il rafforzamento della quattordicesima per i pensionati; gli interventi per consentire l’uscita anticipata dal lavoro ai cosiddetti lavoratori precoci e a coloro che sono impegnati in attività usuranti; la cancellazione delle penalizzazioni a carico di chi prima dei 62 anni può già ora, con più di 40 anni di versamenti, lasciare l’ attività; la no tax area per i pensionati; la ricongiunzione gratuita, infine, dei contributi versati in fondi distinti.

 

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