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Il bilancio

Confusione e divieto di sognare: un mercato così mal gestito non si vedeva da tempo

Mercato surreale, la giusta definizione di fronte ai 110 milioni per Pogba, ai 90 di Higuain. Vale anche, nel nostro piccolo, per i 14 per de Roon.

Niente sogni per quello dell’Atalanta. Percassi non è tipo da smentirsi. E’ stato chiaro fin dall’inizio. D’altronde come dargli torto, l’investimento per lo stadio incombe e bisogna tenerne conto.

Tanto malessere per un mercato atalantino che alla luce dei fatti coniuga confusione con il divieto di sognare. Speriamo di essere smentiti. Non è tanto bizzarro individuare una sottile competizione tra Sartori (vedi Paloschi e Zukanovic) e Gasperini (Konko e Spinazzola). Senza tralasciare l’incredibile e non riuscito ben servito a Sportiello da parte del tecnico, gestito da Sartori come un dilettante allo sbaraglio.

Sartori & Friends si sono spesso smentiti da soli. “A metà campo siamo a posto e in abbondanza”. Infatti arriva Grassi. Un cavallo di ritorno, incomprensibile la scelta del ragazzo, come quella a suo tempo della società di monetizzare senza lasciarcelo godere (dopo appena 13 presenze) nemmeno una stagione intera.

E che dire di Sartori che a poche ore dalla fine del mercato a proposito di Sportiello spara: “Sarà ceduto, ma non al Napoli”. Un invito alla Fiorentina per giocare al ribasso. Tempo perso, mentre Ricci, come volevasi dimostrare, ha preferito il Sassuolo e di El Kaddouri che ha sempre rifiutato l’Atalanta si sono perse le tracce.

Detto ciò, l’ organico è da valutare per reparto per capire se è funzionale al calcio di Gasperini, tutto ancora da decifrare.

Si è passati dalle ripetute prove del 3-4-3, per giocare poi col 3-5-2.

PORTIERI – Voto: Autogol
Ci siamo fatti del male da soli. Gasperini, con le inopportune dichiarazioni, di fatto lo aveva messo sul mercato. Sportiello andava venduto? Non in questa maldestra maniera. Nove/dieci milioni che voleva la proprietà non sono pochi per un portiere. In Italia nessuno li scuce. Nemmeno il Napoli. Inutile tentare con la Fiorentina, disposta solo a valutare un prestito. Alla fine possiamo solo prendercela con Sartori, ancor più con Gasperini, la cui sensibilità è abbastanza elefantesca per come ha creato e gestito il caso-Sportiello. E prendere Berisha che non voleva fare da secondo a Marchetti è un suicidio. Ricordo il dualismo tra Consigli e Coppola che ci portò in B nella stagione 2009-’10.

DIFESA – Voto: 6-
Sapendo che Gasperini predilige la linea a tre si poteva fare meglio. Abbiamo rimediato Konko che è meglio di Raimondi, crocifisso in un ruolo non adatto alle sue caratteristiche. Anche ciò è confusione. Manca un vero centrale che comandi la difesa e sia veloce negli indispensabili recuperi. Ne abbiamo cinque: Toloi, Masiello, Zukanovic, Stendardo e Caldara.

CENTROCAMPO – Voto: 6 (stiracchiato)
Gasperini aveva anticipato che numericamente eravamo a posto. Se Kessie è quello ammirato finora pur con logici alti e bassi che arriveranno, persi de Roon e Cigarini, con il ritorno di Grassi che non gioca da un anno, non siamo inferiori all’anno scorso. Ma diciamolo a denti stretti. In questi due mesi di mercato si è tantp parlato di esterni per supportare Dramè, Conti e D’Alessandro, e invece ci dobbiamo accontentare di Spinazzola.

ATTACCO – Voto: 5,5
Paloschi, quello visto finora, pare l’Acquafresca dejà vu. La società si è tutelata con il serbo Pesic, che arriva in prestito dal Tolosa, dove nell’ultima stagione in pratica non giocava. Tutto da scoprire. L’ideale sarebbe stato Borriello, che a malincuore ha dovuto accettare Cagliari. La società si è mossa in ritardo, vittima di Pinilla e del suo oneroso contratto, rimasto con il mal di pancia. Senza dimenticare che Paloschi è stato preso prima dell’arrivo di Gasperini. Sicuri che sia il giocatore adatto al modulo di Gasp? “Non è abituato a giocare come punta unica” è la sorprendente ammissione di Sartori.

ALLENATORE – Voto: 7 più 4 diviso 2
Ha dato qualche indicazione (Konko e Spinazzola) a Sartori. E’ già da sette. Vuol dire che crede in questa rosa. Una bella responsabilità. Gasperini era il migliore allenatore disponibile, con costi da Atalanta. D’altronde abbiamo dato un milione a Colantuono.
Con Gasperini qualcosa risparmiamo, ma fa troppo il professore e con la definizione di maestro di calcio che si porta addosso è più furbo che simpatico. Vedi lo coupe de theatre delle dichiarazioni su Sportiello, ora da gestire con saggezza per non perderlo. Aspettiamolo alla prova dei risultati e del gioco. Che per ora non ci sono.

SARTORI – Voto: 5,5
Collodi nell’inventare Pinocchio era un dilettante. Troppo compreso nella parte di negare sempre. Da consumato bomber d’area di rigore quando chiamato a difendere finisce per fare qualche autogol. Tipo “Paloschi non è abituato a giocare come punta unica”, non da meno “Nessuna trattativa con il Napoli per Sportiello”, corretta poi da un “Partirà” dell’ultima ora. Gli riconosciamo di avere collocato l’antica zavorra lasciata da Marino: Contini, Canini, Del Grosso, De Luca, Nica, Molina pur accollandoci parte degli ingaggi. Sarà un caso, ad Avellino ci vanno Dijmsiti, flop di Sartori accompagnato da Ardemagni, investimento di Zamagna.

PERCASSI – Voto: 6
Per fare chiarezza: ha chiesto salvezza tranquilla e lancio dei giovani per fare cassa. Il guaio sta qui. L’asticella all’insù anche quest’anno non è tra gli obiettivi. Tradotto, viviamo alla giornata. La priorità è lo stadio, e non è poco.

Dare un voto complessivo al mercato non è semplicissimo. Confuso e rocambolesco, non merita comunque la sufficienza.

Retrocedere sarà dura, ci mancherebbe altro con Crotone, Pescara, Cagliari, Chievo, Empoli, Palermo che non hanno fatto mercato meglio di noi. Per loro, come per noi, la differenza devono farla gli allenatori. Senza promuovere dibattiti su quanto pesa la figura del mister, la storia insegna che un conto è cominciare con Gregucci (nulla di personale), altra cosa con Gasperini. Con un dubbio: ha fatto bene solo a Genova. Che sia la volta buona che smentisce la storia?

I conti veri si faranno solo a Natale. Per ora non tornano.

Mai “pùra”, il campionato dell’Atalanta inizia con il Torino del “Gallo” Belotti. Un altro sogno manco cercato. E lo avevamo qui: chiedere a Seghezzi, sponda AlbinoLeffe.

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