Da Roma a Lurano. Hanno preso una svolta tutta bergamasca le indagini aperte nella Capitale dopo il maxi furto avvenuto venerdì 8 aprile nell’abitazione del centrocampista giallorosso Radja Nainggolan.
Più agenti hanno fatto irruzione nella villetta al civico 16 di via Papa Giovanni XXIII, a Lurano, all’alba di sabato 7 maggio. Un intervento richiesto da un commissariato di Roma.
I poliziotti hanno perquisito in lungo e in largo la casa, di proprietà della famiglia Jovanovic, di origine croata.
Gli inquirenti erano a caccia di gioielli e orologi di grande valore, Rolex ma non solo. Tutta merce che, durante la perquisizione a Lurano, è stata sequestrata per consentire agli investigatori romani un’attenta analisi. E, soprattutto, un confronto con la preziosissima merce rubata a Nainggolan l’8 aprile scorso, sera in cui il calciatore era uscito con la moglie per un paio di ore, lasciando la casa incustodita e senza il sistema di allarme. I malviventi, che probabilmente tenevano d’occhio da tempo i movimenti della famiglia, non si sono fatti sfuggire l’occasione facendo razzia di soldi in contanti, gioielli e orologi per un bottino che superava i 200mila euro.
Due telecamere attive nella casa hanno filmato i ladri, e i fotogramnmi consegnati dal calciatore agli investigatori hanno dato il la alle indagini che la scorsa settimana hanno portato alla svolta bergamasca. Una svolta che, stando a fonti vicine alle forze dell’ordine di Roma, sembrerebbe aver portato sulla pista più concreta.
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