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Interviste in porta nuova

Addio Festa della Dea, i bergamaschi: “Chiuderla è un gesto propagandistico”

Siamo stati nel pieno centro di Bergamo a sentire come i bergamaschi avessero appreso la notizia della cancellazione della Festa della Dea

Dopo 14 anni la parte più calda del tifo atalantino ha deciso di non celebrare più la Festa della Dea.

Ma cosa ne pensano i bergamaschi? La notizia ha toccato un po’ tutti: tifosi e non, appassionati di calcio e semplici cittadini.

Alcuni di loro, pur non essendo attaccati ai colori nerazzurri, riconoscono l’importanza di questa festa, vista non solo come ritrovo di tifosi ma anche e soprattutto come evento sociale che attira ogni anno migliaia di persone.

Come Daniele: “Mi sono allontanato dal mondo del calcio da un po’ di anni, quindi non conosco molto bene la faccenda. Però, penso che solo delle ragioni fondate possano portare ad un gesto così drastico: quella era una festa molto sentita tra i tifosi”.

Mario, invece, non è rimasto stupito: “A Bergamo ognuno fa un po’ quello che vuole. La Festa della Dea è stata un’occasione d’incontro, i miei nipoti ci sono andati tutti gli anni”, mentre la giovane Chiara difende la scelta degli ultrà: “Ognuno è libero di fare quello che vuole: se gli organizzatori pensano che sia un gesto utile per far sentire la loro protesta, hanno fatto bene”.

Altri bergamaschi ritengono invece che la decisione di cancellare l’evento non sia il modo più adatto per trasmettere il disagio, come Giovanni, tifosissimo interista, che dice: “A parer mio stanno sbagliando, penso che sia un gesto di ripicca inutile, un po’ come quando i parlamentari si ritirarono sull’Aventino e lasciarono il governo in mano ai fascisti: chi sta in silenzio non ottiene nulla”. O come Moussa: “E’ poco intelligente non fare la festa, l’indifferenza non paga mai”.

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(Giovanni, tifoso dell’Inter)

C’è anche chi pensa alla squadra, che sia un peccato trasformare l’evento in un gesto quasi propagandistico. Come Andrea: “Una festa dev’essere sempre una festa, quindi un modo per stare insieme e divertirsi. Non è bello che diventi una manovra quasi politica”.

D’accordo con Andrea anche le giovanissime Samara e Giada: “Secondo noi la Festa dovrebbe essere fatta lo stesso perché è un modo per festeggiare la squadra ed è importante che venga mantenuta”.

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(Samara e Giada, vorrebbero che la Festa continuasse)

Mentre Matias pensa a tutti quei sostenitori bergamaschi che rimarranno senza quello che, per gli atalantini, era considerato l’evento dell’anno: “Non sono un tifoso dell’Atalanta, ma so che chi lo è ci tiene molto e di conseguenza penso sia sbagliato eliminare una festa così importante”.

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(Matias, contrario alla cancellazione della Festa)

Così come Matteo: “Secondo me dovrebbero continuare a farla comunque la Festa: l’ hanno fatta per quattordici anni, non devono mollare adesso”.

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(Il giovanissimo Matteo)

Il signor Guido, infine, non vede la cancellazione della Festa della Dea come un dispiacere: “In Italia i problemi sono altri. Ed è pur sempre vero che alcuni personaggi all’interno del mondo ultrà necessitano di essere isolati perché sono violenti e rovinano la fama dei veri tifosi”.

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