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Il provvedimento

A Roma per incontrare i parlamentari: Bocia denunciato, Festa della Dea a rischio

La sua foto in giacca e cravatta, eccezionalmente, era stata ripresa dai più importanti quotidiani nazionali. Del resto, il suo discorso sulla libertà per gli ultrà, sul tifo e sulla passione, aveva anche strappato un grande applauso in Senato, lo scorso 6 aprile.

Eppure, quella gita a Roma potrebbe essere costata carissima al “Bocia” Claudio Galimberti: nel giorno della prima udienza in cui, a Bergamo, è imputato con altri cinque ultrà per associazione per delinquere, gli è stata notificata la denuncia per aver violato la misura di sorveglianza. Lo scrive l’edizione bergamasca del Corriere della Sera.

Il provvedimento del tribunale di Bergamo, del 13 febbraio scorso, parla chiaro: per 18 mesi il capo ultrà deve rimanere in casa dalle 22 alle 8, e non può partecipare a riunioni pubbliche.

Denuncia che arriva in un momento particolarmente delicato, non solo perché è iniziato il processo per l’associazione a delinquere, ma anche perché si avvicina la festa della Dea, prevista teoricamente per l’inizio di luglio.

La quindicesima edizione della kermesse organizzata dal mondo ultrà nerazzurro, sempre secondo il Corriere Bergamo, è a forte rischio per due chiarissimi motivi che impedirebbero a Galimberti di salire sul palco: uno pratico, perché deve rientrare a casa entro le 22, e quasi sempre le serate si chiudono ben oltre quell’ora; uno più sostanziale, perché non può intervenire a riunioni, appunto, di carattere pubblico.

Sabato i rappresentanti della Curva Nord atalantino si dovrebbero riunire per prendere una decisione definitiva.

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