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L'analisi

Spietata, esaltante e sontuosa: questa Foppa può davvero farci sognare

Con una prestazione spietata ed esaltante, sontuosa e forse irripetibile per qualità e intensità, la Foppapedretti si è aggiudicata in tre set gara-uno dei quarti contro le neo-campionesse d’Europa (e detentrici del tricolore) della Pomi Casalmaggiore. Un divario nettissimo, al punto che i quattordici punti di ritardo pagati in regular season sono apparsi capovolti dai valori visti in campo.

Rossoblù granitiche a muro (10 punti con Aelbrecht tentacolare), devastanti in attacco (48%) e sufficientemente ordinate in ricezione. Decisivo è stato anche il servizio, capace di limitare l’efficacia in attacco delle centrali ospiti: con la Pomì vinci se Stevanovic e Gibbemeyer vengono escluse dal gioco d’attacco, e ieri si è visto (per loro solo 23 palloni su 97). E’ stata la grande notte anche di Lavarini la cui mano si è vista nella meticolosa e lunga (un vantaggio obiettivamente rispetto a Barbolini) preparazione del match, con tutte le contromisure studiate capaci di dare gli esiti auspicati: Pomì messa sotto pressione da subito (8-4, 16-8, 21-13 nel primo parziale) e incapace di reagire.

Foppa

Nemmeno dal secondo set in avanti, quando l’eventuale appagamento per la Champions appena conquistata poteva lasciare spazio ad una maggiore cattiveria agonistica. Insomma, a digestione avvenuta ci si poteva aspettare una partita diversa, ma ciò non è stato e la Foppa ha preso a pallonate a piacimento le avversarie infuocando sempre più un PalaNorda ribollente di entusiasmo come ai vecchi tempi dei tanti trionfi.

SQUADRA PERFETTA
Una vittoria di squadra nel vero senso della parola, con l’eptetto titolare (Lo Bianco-Barun, Aelbrecht-Paggi, Plak-Gennari con Cardullo libero) sempre sul pezzo ma non solo. Emblematico l’ingresso in campo di Sylla sul 22-20 del terzo set, nell’unico momento di difficoltà dopo la rimonta ospite dal 18-12: attacco vincente e muro, due punti che spengono sul nascere le flebili residue speranze di salvare la pelle delle rosa. Insomma, anche chi era fuori aveva la testa bene dentro al campo e si è visto. Sugli scudi come sempre da ormai due mesi Alessia Gennari, che a luglio avevamo definito il vero colpo di mercato della Foppa e non perde occasione di dimostrarlo: 47% in attacco e un lavoro incredibile (33 palle su 49) in ricezione. MVP Freya Aelbrecht con il suo 86% in attacco, ottime anche Plak e l’eterna Paggi, preferita all’ultimo acquisto Durisic, relegata in panchina.

Foppa

POMI SOTTOTONO
Ad una Foppa in forma smagliante ha fatto da contraltare una Pomì svagata e poco determinata, in versione “pancia piena e voglia di vacanza”. Le ragazze di Barbolini (Lloyd, Kozuch, Gibbemeyer-Stevanovic, Piccinini-Tirozzi con Sirressi libero) per uscire indenni dal PalaNorda avrebbero dovuto sfoderare una prestazione super ma di quanto ammirato a Montichiari si è visto poco o nulla se non le scorie fisiche e mentali e dei curiosi ciuffi di capelli tra il rosa e il violetto, lascito dei legittimi festeggiamenti. I 7 punti dell’opposta Kozuch sono stati l’emblema della serata, insieme allo zero nella casella muri conquistati nei primi due set: solo nel terzo set Stevanovic e la neo entrata Matuszkova riuscivano a stampare quattro punti. Malissimo anche Francesca Piccinini, alternatasi con Bacchi: dopo l’MVP nella finale di Champions per lei una serata negativa, stanchezza comprensibile per una fuoriclasse assoluta che viaggia però oltre le 37 primavere.

VERSO CREMONA
Certamente la Foppa è ben messa, motivata, consapevole della propria forza ma pur sempre a metà dell’opera. Ora sarà necessario riazzerare tutto e ripartire venerdì con gara-due in programma a Cremona, dove le avversarie sicuramente scenderanno in campo con ben altro spirito, anche se ritrovare il killer instinct dei mesi scorsi in solo 48 ore non sarà assolutamente semplice. Della forza della Pomi è giusto avere rispetto ma non timore: la Foppa vista all’opera in coppa Italia e in gara-uno può giocarsi le proprie carte e conquistarsi una semifinale che aprirebbe possibili scenari imprevedibili, visto il ko di Piacenza in gara-uno contro Scandicci. Tutto è possibile e come ha ricordato la curva rossoblù prima del match “Un cavallo fermo al cancellato di partenza non ha paura, è solo pronto a correre.”

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