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L'inchiesta

Piario, morti sospette in ospedale: spunta un nuovo farmaco letale fotogallery

Il pm Pugliese ha incaricato i tossicologi di cercare nelle prossime dieci autopsie sui cadaveri dei pazienti morti se ci siano anche tracce di Midazolam

Viene usato per sedare i condannati alla pena di morte in America. Si chiama Midazolam, ed è un altro medicinale che oltre al Valium nel 2015 sarebbe stato consumato in dosi doppie rispetto all’anno precedente all’ospedale di Piario.

Il pubblico ministero Carmen Pugliese, che indaga sul caso delle morti sospette al nosocomio seriano, ha incaricato i tossicologi di cercare nelle prossime dieci autopsie sui cadaveri dei pazienti morti se ci siano anche tracce di questo sedativo, che se usato in dosi eccessive potrebbe provocare la morte.

Dagli esami autoptici sulle prime cinque salme effettuate lo scorso 15 febbraio è emersa la presenza di Valium. Non è ancora chiaro comunque se sia la causa o la concausa della loro morte, magari somministrato insieme all’altro medicinale sospetto.

Indagata con l’accusa di omicidio preterintenzionale è l’infermiera Anna Rinelli, 42 anni, residente a Piario ma originaria di Milano, che da quando è scoppiato il caso è stata trasferita all’ospedale di Lovere, con altri incarichi.

L’accusa nei suoi confronti è di omicidio preterintenzionale: secondo chi indaga la donna, infermiera professionale dal 1992 e da anni in servizio nel reparto di Medicina Generale di Piario, potrebbe aver provocato la morte di alcuni pazienti, somministrando loro dosi massicce di anestetici per via endovenosa.

L’infermiera, spesso di turno di notte, avrebbe iniettato ai degenti i medicinali per tenerli tranquilli. Senza considerare le conseguenze, anche mortali.

Oltre alla donna sono indagate per omicidio colposo altre dieci persone, medici in servizio a Piario, per concorso colposo.

Sono 99 le cartelle cliniche sequestrate in totale, 23 le denunce presentate dalle famiglie di pazienti deceduti, 5 le autopsie effettuate su due persone di Clusone, Luigi Fantoni (quella a cui si riferiscono le immagini) e Roberto Raimondi, morti a 90 e 54 anni, una di Fino del Monte, Daniele Scandella, deceduto a 95 anni, una di Gandellino, Veniero Trivella, di 60 anni, e una di Cerete, Dante Ferri, di 82 anni.

Nel frattempo nei prossimi giorni il pm Pugliese interrogherà altri infermieri e addetti delle pulizie, per capire se abbiano notato qualcosa di strano tra le corsie del nosocomio. L’indagine si prospetta ancora lunga e complicata.

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