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Economia

Industria 4.0, Viscardi: Bergamo pronta a questa rivoluzione video

Innovare la manutenzione nell'era dell'industria 4.0: docenti, studiosi e manager si sono confrontati mercoledì 6 aprile in una tavola rotonda all'Università di Bergamo. Il territorio orobico ha tutte le carte in regola per affrontare questa rivoluzione del mondo produttivo, in un'affascinante sfida che coinvolge lavoratori, scuola, sindacati e industriali.

Bergamo è pronta per la sfida dell’industria 4.0?

“Bergamo se non è pronta la prepareremo. Questo è il nostro obiettivo per il territorio che vanta caratteristiche importanti: la meccatronica, un’università e un presidente nazionale della fabbrica intelligente. Stiamo lavorando perché Bergamo non sia seconda a nessuno” risponde Gianluigi Viscardi, vicepresidente di Confindustria con delega all’innovazione che ha partecipato mercoledì 6 aprile al convegno promosso dall’Università di Bergamo dal titolo: “Innovare la manutenzione nell’era dell’industria 4.0”.

Come innovare i processi industriali è la vera sfida che stanno affrontando tutte le aziende. Anche se la risposta non è di certo univoca, una delle opportunità da cogliere risulta l’introduzione dei dispositivi e dei paradigmi tipici dell’industria 4.0.

Una rivoluzione? Sì. A tutti gli effetti. E se c’è chi vede nubi all’orizzonte dell’occupazione, temendo che l’uomo venga sostituito in pieno dalle macchine, Laura Rubini di Italcementi stronca subito questo scenario con un fermo “mai”.

“La creatività, l’intelligenza e le potenzialità dell’uomo nessuna macchina potranno mai essere sostituite – spiega Rubini – certo è necessario un approccio diverso al mondo del lavoro. Si chiederà un impegno diverso, ma più coinvolgente, una formazione più specifica ma sicuramente l’attività e il ruolo dell’uomo saranno sempre più interessanti”. E se le si fa notare che è l’unica donna del gruppo di relatori sorride e ribatte: “Stiamo parlando di manutenzione di macchine nell’era dell’industria 4.0, le donne ci sono e danno il loro apporto”.

I lati positivi della fabbrica intelligente, vista come una frontiera della conoscenza e di un nuovo ruolo dell’uomo nella creazione dei processi produttivi, li elenca Michele Tiraboschi, docente dell’Università di Modena e Reggio Emilia, che osserva come: “Bergamo è una zona vivace e in grado di cogliere questi cambiamenti. Quando si parla di fabbrica intelligente o di industria digitale si pensa sempre alla Germania, quando invece in Lombardia vanta industrie e realtà produttive che sono una base importante per questa rivoluzione del lavoro”.

 

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