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Bergamo

Verità per Giulio Regeni: striscione alla Tiraboschi fotogallery

Uno striscione con la scritta "Verità per Giulio Regeni" è stato affisso nella mattina di martedì 15 marzo sulla facciata della Biblioteca Tiraboschi di Bergamo.

Uno striscione con la scritta “Verità per Giulio Regeni” è stato affisso nella mattina di martedì 15 marzo sulla facciata della Biblioteca Tiraboschi di Bergamo. Una decisione presa all’unanimità dal Consiglio Comunale di Bergamo, su proposta del consigliere Luciano Ongaro (Sel), che appoggia la campagna di Amnesty International.

Giulio Regeni era un ricercatore italiano di 28 anni che studiava al Cairo, in Egitto. Stava per concludere la tesi di laurea per il dottorato all’Università di Cambridge sui diritti dei lavoratori e sui movimenti operai in Egitto, studiava i sindacati indipendenti e raccoglieva le storie dei venditori ambulanti. Era la sera del 25 gennaio 2016 quando Giulio è scomparso, il quinto anniversario della “primavera araba” al Cairo.

Si teme che Giulio Regeni sia incappato in quell’apparato semiclandestino delle forze di sicurezza egiziane che sequestrano, torturano e a volte fanno sparire centinaia di persone al di fuori di ogni procedura giudiziale.

Il giorno prima di essere portato via con la forza, Giulio Regeni aveva sentito i genitori su Skype. A marzo, il ricercatore sarebbe dovuto rientrare in Italia.
Nessuno ha più sentito Giulio Regeni dalla sera del 25 gennaio.

A nove giorni dalla scomparsa, il 3 febbraio, il corpo senza vita di Giulio Regeni, il ricercatore originario del comune di Fiumicello, un paese di cinquemila persone del Friuli Venezia-Giulia, è stato ritrovato in uno sterrato a Giza una grande area metropolitana vicina al Cairo, “Città 6 ottobre”.

Era sotto l’insegna di una banca, coperto da un muro di cemento, lungo la strada che collega il Cairo ad Alessandria. A quaranta chilometri da luogo della sua scomparsa. È stato trovato senza alcuni vestiti. Sulle braccia e sul resto del suo corpo di Giulio c’erano tagli, bruciature di sigaretta e ustioni. Era stato torturato per giorni, prima morire.

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