Un corteo per dimostrare solidarietà al “Bocia” Claudio Galimberti, leader della Curva Nord dell’Atalanta, dopo la condanna a 18 mesi di sorveglianza speciale. Sabato 20 febbraio poco dopo le 18 è partito dall’Edoné di Redona un fiume di persone dirette verso lo stadio.
Alla solidarietà per Galimberti si unisce la protesta contro il provvedimento che lo ha colpito.Un anno e 6 mesi di sorveglianza speciale, ma senza obbligo di soggiorno nel Comune di Bergamo. Questo il provvedimento, deciso da consiglio dei giudici presieduto da Vito Di Vita è stato notificato a Galimberti, nella mattinata di sabato 13 febbraio in Questura.
Il Bocia dovrà però rimanere a casa dalle 22 alle 6, non frequentare luoghi con pregiudicati né pubbliche manifestazioni. Il pm Laura Cocucci aveva chiesto 3 anni con obbligo di soggiorno nel Comune di Bergamo. Una decisione presa sulla scorta dei precedenti penali, definitivi e pendenti, del Galimberti: la misura dell’obbligo di soggiorno è stata ritenuta di fatto inutile e l’avrebbe danneggiato dal punto di vista professionale.
Dimostrazioni di vicinanza sono giunte dall’Italia e dall’estero. Non ultimi i tifosi del Brescia, che hanno messo per un attimo da parte i secolari campanilismi pur di ribadire con uno striscione la loro vicinanza al collega atalantino.
Il corteo, scortato da alcune pattuglie della polizia locale e dagli agenti della questura, si è mosso attorno alle 18, ha imboccato via Corridoni per poi indirizzarsi verso via Borgo Santa Caterina e viale Giulio Cesare.
Cori, striscioni e bandiere hanno scandito la marcia dei presenti. Centinaia, forse un migliaio.
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