“Trenta giorni ha novembre, con april, giugno e settembre. Di ventotto ce n’è uno, tutti gli altri ne han trentuno”.
Una filastrocca semplice, composta da poche rime, che da generazioni viene insegnata affinchè, già da bambini, si abbia l’esatto conteggio dei giorni contenuti nei dodici mesi dell’anno.
Eppure, sembra proprio che a uno dei dipendenti del Comune di Treviglio questa canzonetta proprio non sia entrata in testa.
Un semplice errore o un goliardico scherzo di Carnevale? Non è dato sapere. Certo è che, da qualche giorno, sulle vetrine di alcuni negozi sparsi sul territorio trevigliese sono state esposte delle locandine che portano, sotto forma di timbratura, la data di scadenza inerente alla loro affissione prevista per il 31 di febbraio.
Una svista, comunque, che nemmeno la bisestilità del 2016 può tamponare, se non in parte.
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