Salerno, Genova, Pisa, Benevento e Avellino. E’ arrivata dagli stadi di tutta Italia la solidarietà agli ultrà nerazzurri e in particolare a Claudio Galimberti, il leader della tifoseria bergamasca, che rischia di essere sottoposto alla misura della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza.
Nell’ultimo weekend calcistico, diverse tifoserie italiane hanno esposto striscioni e intonato cori a favore dei “rivali” di tifo bergamaschi.
Proprio in queste ore è prevista la decisione dei tre giudici, Ilaria Sanesi, Vito di Vita e Federica Gaudino, chiamati a decidere sulla richiesta del pubblico ministero Laura Cocucci di tre anni di sorveglianza speciale, con obbligo di soggiorno a Bergamo.
La richiesta è stata avanzata dalla questura di Bergamo, dopo un primo avviso verbale del questore nel giugno scorso e due denunce in un mese: la prima a settembre per aver minacciato il capo della Digos Giovanni Di Biase nel corso di una manifestazione in via Noli; la seconda a ottobre per aver picchiato un ragazzo che lo aveva rimproverato dopo averlo scoperto scrivere su un muro “Digos infami”.
La sorveglianza speciale di pubblica sicurezza si applica ai soggetti che vengono ritenuti pericolosi per la sicurezza e per la pubblica moralità. Può durare da uno a cinque anni e prevede pesanti restrizioni per la libertà personale, come il ritiro di patente e passaporto, l’obbligo di rimanere a casa in determinati orari, e di non frequentare specifici luoghi o persone.
Ma non solo dagli stadi, perché nei giorni scorsi la solidarietà al Bocia è arrivata anche da diversi volti noti come Andrea Mastrovito, Pierpaolo Marino e Giorgio Sandri.
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