La crisi picchia sui liberi professionisti che oggi cominciano a essere in difficoltà. Tra loro in particolare gli avvocati: lo scorso anno sono stati ben ottomila quelli che hanno deciso di abbandonare la professione per l’impossibilità di pagare i contributi minimi richiesti dalla Cassa Forense. Cifre non insormontabili, mediamente nell’ordine dei 70 euro al mese, ma che per molti sono diventate problematiche a tal punto da rinunciare all’esercizio. Un grido di dolore è stato lanciato a livello nazionale e Bergamo non sembra un’isola felice, come spiega Ermanno Baldassarre, presidente dell’Ordine degli avvocati di Bergamo e presidente dell’Unione Lombarda Ordini Forensi.
“Per l’Avvocatura è un momento molto difficile. Non a caso qualcuno ha definito gli avvocati ‘nuovi poveri’. Pur senza drammatizzare è però vero che la categoria sta sentendo gravemente il peso della crisi.
C’è chi è in difficoltà a pagare la quota annuale di iscrizione che a Bergamo ammonta a 270 euro per gli avvocati cassazionisti, 212 per gli avvocati con più di 35 anni e/o 3 anni di iscrizione, 162 per gli avvocati con meno di 35 anni e/o 3 anni di iscrizione, 90 per i praticanti con patrocinio e 45 per i praticanti senza patrocinio.
![Ermanno Baldassarre](https://www.bergamonews.it/photogallery_new/images/2016/02/ermanno-baldassarre-531177.jpg)
Secondo i dati di Cassaforense oltre 80.000 (ottantamila!) su 240.000 hanno un reddito bassissimo. ‘Da fame’ l’ha definito il suo Presidente Nunzio Luciano. I più colpiti sono senz’altro giovani e donne, che percepiscono, spesso, redditi dimezzati rispetto ai colleghi maschi. Da una parte vi è difficoltà a reperire la clientela e dall’altra di essere pagati per l’attività svolta. Per i praticanti vi è poi il rischio di non vedersi riconosciuto alcun compenso, come invece prevede la legge professionale quanto al rimborso spese, ed il Codice deontologico forense.
Specializzazione e associazione possono essere dei rimedi per poter esercitare più proficuamente la professione, consentendo la prima di contare su una clientela più mirata e la seconda per abbattere le spese di gestione.
Certo è che l’Avvocatura dovrà prodigarsi per consentire un più veloce e adeguato pagamento dei compensi derivanti dal patrocinio a spese dello Stato e dalle difese d’ufficio.
Non è da dimenticare, infine, lo sforzo di Cassaforense per agevolare l’avvocatura giovane, anche con prestiti d’onore”.
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