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Via san tomaso

Carrara riaperta, Malevic alla Gamec, negozianti soddisfatti: “Collaboriamo di più”

Con la cultura si mangia? Lo abbiamo chiesto ai commercianti di via San Tomaso a nove mesi dalla riapertura dell'Accademia Carrara. La risposta è quasi univoca: "La Carrara la sentiamo nostra, pronti a collaborare di più per le iniziative della Pinacoteca". E per l'occasione suggeriscono alcuni interventi: riordino della viabilità, parcheggi a tempo, chiusura dei cantieri e ripristino del sedime stradale.

Il grande nastro dorato sulla facciata dell’Accademia Carrara, la cerimonia in pompa magna, le code lunghissime dei vicitatori sono alcune delle immagini che hanno decretato, dopo sette anni di lavori, il ritorno alla città dell’antica pinacoteca bergamasca. La Carrara messa a nuovo si interfacciava con la Gamec che offriva la prima grande retrospettiva su Palma il Vecchio.

Sono trascorsi nove mesi da quel 24 aprile 2015.

Domenica 24 gennaio la Gamec ha chiuso nel frattempo un’altra importantissima mostra su Malevic con un grande successo di pubblico. Ma questi preziosi contenitori culturali hanno segnato il cambiamento della via San Tomaso? Lo abbiamo chiesto ai commercianti che giorno per giorno sono le vere sentinelle della via. Che cosa emerge dalla loro visione? Per prima cosa chiedono una maggiore collaborazione con la Pinacoteca e con la Gamec per tutte le iniziative e poi lanciano una serie di richieste per far tornare viva la via.

“È indubbio che con la riapertura della Carrara ci sia una maggiore presenza di visitatori e di passanti anche se non ha avuto una ricaduta sul commercio – afferma il gallerista Giacomo Pellegrini della Ex Libris –. Certo la via andrebbe migliorata dalla pulizia all’illuminazione, bisognerebbe che questi benedetti cantieri chiudessero una volta per tutte”.

Una parentesi significativa è dedicata ai parcheggi. I pochi che ci sono nella via vengono riservati ai residenti, mentre servirebbero degli spazi a tempo per i clienti.

“Abbiamo deciso di aprire il nostro studio proprio in questa via che ha un fascino particolare – raccontano Risa Nakamura ed Emiliano Montemaggi dello Studio Zakuro www.studiozakuro.com –. Con la riapertura della Carrara ci sono molte più persone che passeggiano in questa via per raggiungere Città Alta, se chiudessero i cantieri e si riportasse il sedime stradale all’originale di certo la via verrebbe valorizzata ancora di più”.

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Il nervo scoperto restano i parcheggi. “Una zona disco con alcuni posti auto per i clienti permetterebbe, dopo la cultura, il rilancio del commercio – sottolinea Silvia Legrenzi del centro tatuaggi e piercing www.tattooink.it –. Tutti i giorni veniamo massacrati degli agenti della polizia locale, non sono per nulla tolleranti. Anche se i visitatori della Carrara e della Gamec non si fermano per fare un tatuaggio da noi, saremmo ben lieti di collaborare con loro per iniziative che animino la vita del borgo”.

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Più scettico e critico è Francesco Spadetto, titolare del Caffè degli Artisti: “Con la cultura si potrebbe anche mangiare se i commercianti venissero messi nelle condizioni di poter lavorare al meglio. Se per una sera che si chiude la strada e si mettono due tavoli per accogliere i passanti ci si deve ridurre a pagare anche l’occupazione di suolo pubblico, forse nel dialogo di collaborazione tra pubblico e privato c’è stato un grande equivoco”.
Ma si fanno più affari? “Anche se vendiamo arredamenti abbiamo visto un incremento nelle vendite, questo è indubbio: la riapertura della Carrara ha fatto solo bene a via San Tomaso e alla città – afferma Marta Pala di Custhome (www.custhome.it) –. Il turista straniero o il milanese che si imbatte in noi dopo aver visitato la Carrara acquista dei complementi d’arredo, è inutile nasconderlo, un incremento di pubblico e di clienti c’è stato. Magari una zona disco sarebbe auspicabile”.

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Soddisfatto e contento della riapertura della Carrara è Paolo Benigni titolare dell’Ambulatorio Gastronomico: “Sette anni di chiusura hanno pesato, ma è anche iniziato il periodo del riscatto di via San Tomaso. Certo la viabilità non ci aiuta, eppure noi siamo pronti a collaborare sia con il Comune sia con la Carrara e la Gamec per apportare miglioramenti che vadano a beneficio di tutti”.

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Dall’altro lato della strada, proprio di fronte alla celebre pinacoteca c’è il ristorante di Lio Pellegrini che candidamente confessa “non ho notato nessun cambiamento tra la chiusura e la riapertura dell’Accademia Carrara”. Eppure il pacato chef nel suo sito (www.liopellgrini.it) ha riservato menù speciali proprio per la riapertura della pinacoteca e in carta, fino ai giorni scorsi, aveva il Menù Malevic.

Di tutt’altro tenore l’entusiasmo di Monica Pavoni de La Bottega del Gusto, al civico 90 di via San Tomaso: “C’è stato un incremento di visitatori alla Carrara e anche alla Gamec, e per noi commercianti c’è stata un positiva ricaduta – risponde Monica Pavoni -. La clientela si è ampliata, gli stranieri rispetto agli italiani apprezzano di più i nostri prodotti e ci danno delle grandi soddisfazioni. Una sola pecca è piazza Carrara: l’hanno chiusa al traffico e poi ci portano i pullman lì davanti per scaricare i turisti. Una modalità che andrebbe cambiata. La Carrara è una vetrina per l’intera città, è parte di questa via. Vorrei poter collaborare di più con le iniziative della pinacoteca. A volte non ci danno nemmeno le locandine degli eventi quando invece potremmo proporre dei menù o delle specialità in tema”.

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Che la via San Tomaso sia tornata ad essere crocevia culturale lo confermano anche Silvia del negozio e laboratorio florale I giardini di Giava (www.giardinidigiava.it) e Fabrizia Fassi, titolare dello storico panificio all’ingresso della strada.

“La Carrara l’abbiamo sempre sentita nostra, al di là del commercio – aggiunge Fabrizia Fassi – certo se con un criterio si potesse trovare una soluzione alla viabilità e ai parcheggi, l’amministrazione così come per gli appuntamenti della Carrara, troverebbero nei commercianti piena collaborazione”.

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Tra i clienti dei negozi c’è anche Federica Giudici dello studio di restauro Artemisia che evidenzia: “Rispetto agli anni precedenti la via è tornata alla vera vita, l’Accademia Carrara è un lustro straordinario che permette di farci conoscere al mondo con un biglietto da visita straordinario. Il commercio? Della riapertura della Carrara abbiamo beneficiato tutti. È innegabile”.

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