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Il progetto

I Vot di Torre Boldone fanno scuola: Palazzago li vuole “copiare”

Contro furti e sensazione di insicurezza diffusa, il Comune di Palazzago prende esempio da Torre Boldone e sta facendo passi avanti per l'introduzione dei Vot, volontari osservatori del territorio, sul suolo comunale.

Furti in aumento e diffusa sensazione di insicurezza: due dati che hanno spinto l‘amministrazione comunale di Palazzago a cercare possibili soluzioni che vadano incontro alle esigenze dei cittadini che, dal canto loro, avevano già provato a guardarsi le spalle l’un l’altro tramite la creazione del gruppo Facebook “Zona controllo vicinato – Palazzago”.

Ed è proprio tramite quella pagina che l’assessore allo Sport, Associazioni e Comunicazione Andrea Bolognini ha informato i cittadini su come l’amministrazione si stia muovendo “per cercare di creare qualcosa di costruttivo a seguito del recente aumento di furti, soprattutto nelle zone Beita/San Sosimo”.

L’idea è quella di portare sul suolo comunale un’esperienza che sta raccogliendo consensi e successi ogni giorno di più, quella dei Vot di Torre Boldone (nella foto): il gruppo di volontari, formatosi sotto l’amministrazione Sessa, è ormai un punto di riferimento fisso per la cittadinanza e collabora attivamente con le forze dell’ordine locali.

Nella serata di martedì 19 gennaio alcuni membri dell’amministrazione comunale di Palazzago si sono incontrati proprio con i Vot, con lo scopo di provare a realizzare la stessa attività anche a Palazzago.

“I passaggi che verranno seguiti – ha spiegato Bolognini nel suo post – sono: approvazione nel primo consiglio comunale utile del regolamento di istituzione dei Vot di Palazzago; diffusione informativa in merito all’iniziativa con raccolta iscrizione dei volontari che si offrono di far parte del servizio; assemblea pubblica alla presenza degli stessi Vot di Torre Boldone e dei coordinatori di Palazzago per la spiegazione delle modalità di intervento e svolgimento del servizio”.

Il progetto sembra già ben avviato, tanto che le varie zone del paese hanno già i rispettivi referenti, “che saranno di riferimento per i vari gruppi suddivisi per frazioni, così da ottimizzare la raccolta di adesioni e, in un secondo momento, di indirizzare le segnalazioni in modo migliore”.

Nell’attesa della “definizione burocratica”, l’assessore ha messo in guardia chi sembra si sia già organizzato individualmente: “Vi invitiamo a seguire alcune semplici raccomandazioni: formare gruppi di 4/5 persone, dotarsi di giubbetti catarinfrangenti, rimanere su strade principali, osservare, segnalare, non intervenire in nessun caso, non girare con bastoni o altro, non prendere iniziative pericolose. Senza le giuste precauzioni o la corretta organizzazione a livello legislativo potreste correre dei rischi, fisici e legali”.

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