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Il doppio ex

Ganz tifa Bergamo: “Equilibrio e concretezza: così l’Atalanta batte l’Inter”

Mercato, mercato, mercato… Consigli per gli acquisti? “Se dovessi scegliere uno tra Borriello e Quagliarella, io prenderei Quagliarella e… beh intanto è già arrivato Diamanti, che è un po’ come riavere Jack Bonaventura: tanta roba”.

Parla Maurizio Ganz, il doppio ex. Uno che, tra Atalanta e Inter, ha segnato la bellezza di 68 gol (e con l’Inter ha anche vinto la classifica cannonieri della Coppa Uefa, edizione 1996-97), a Bergamo ha firmato grandi vittorie come quella del 7 febbraio 1993 (2-1, 38′ pt Perrone, 12′ st Moeller e 28′ st Ganz) nell’Atalanta di Lippi contro la Juve di Trapattoni. Eppure, sorride a pensare che…”non mi è mai capitato di fare gol contro l’Inter o l’Atalanta, quando giocavo con una delle due. Ricordo un’impresa, il 2-1 sull’Inter (2 gennaio 1994) con la rete di Orlandini nel finale dopo quella di Magoni. Memorabile perché vincere a San Siro è qualcosa che ti resta dentro”. Anche in quella stagione amarissima, con la squadra poi retrocessa.

Ganz, ma quattro sconfitte consecutive devono far allarmare? “Io credo di no. L’Atalanta sta disputando comunque un grande campionato, questo è un momento di calo ma la squadra c’è. Teniamo conto che se n’è andato Moralez, uno che faceva la differenza. Certo è arrivato Diamanti, giocatore di classe: mi ricorda Bonaventura, poi è uno che calcia le punizioni come pochi, uno che ti sa cambiare una partita. L’ho sentito molto motivato, vuole riconquistare la maglia azzurra e anche questo mi sembra che conti qualcosa, non viene sicuramente in vacanza”.

Maurizio Ganz

Il problema centravanti? Denis è fermo a tre gol e Ganz nota che “German ha fatto cose straordinarie, Pinilla se sta bene può fare la differenza”, anche se la certezza resta “Gomez, uno che salta l’uomo, nell’uno contro uno è devastante. Mi sarebbe piaciuto giocare con lui”.

A proposito, Borriello o Quagliarella? “Beh intanto se arriva uno dei due, deve andarsene qualcuno e… Borriello è più prima punta, ma secondo me l’ideale sarebbe Quagliarella. Comunque è gente che fa gol ed è quello che serve, una squadra è molto più tranquilla quando ha davanti uno che segna”.

Un occhio all’Inter? “Sono curioso di vederla, soprattutto adesso che deve rincorrere la capolista. Alla fine saranno loro, con Napoli e Juve, a lottare per lo scudetto, con la Fiorentina che può sempre inserirsi. Però… a me piace molto la mentalità della Juve, secondo me resta la squadra da battere, la favorita per il titolo. Il Napoli bisogna vedere quanto e cosa riuscirà a fare quando dovrà fare a meno di Higuain. Ma tornando all’Inter, è molto quadrata, prende pochi gol e magari vince segnandone uno solo. Ha una difesa di ferro, difficilmente si fa superare e un portiere, Handanovic, che è tra i più forti al mondo”.

Maurizio Ganz

Sarà un’Inter arrabbiata, non è l’avversario ideale… “Ma l’Atalanta non dovrebbe essere inc… dopo quattro sconfitte consecutive? E poi Bergamo è sempre un campo ostico per l’Inter, venire a Bergamo è dura per chiunque, i tifosi li senti, danno un grandissimo aiuto alla squadra, chi indossa la maglia dell’Atalanta lo sa bene cosa vuol dire. L’Atalanta deve giocare come sa, con molto equilibrio perché appena ti scopri l’Inter ti colpisce, non puoi concedere nulla”.

Il nemico numero uno è naturalmente Maurito Icardi, uno che… “è un attaccante strano”, spiega Ganz. “Strano perché mi sembra di rivedere me o un bomber come Inzaghi, noi giocavamo solo per il gol, adesso invece un attaccante deve saper fare le due fasi. Ma Icardi sembra uno d’altri tempi come noi, non lo vedi per tutta la partita e improvvisamente ricompare e ti fa gol, al momento giusto per decidere la partita”.

Speriamo che sia non per Atalanta-Inter. E Ganz, che oltre ad allenare l’Ascona in Svizzera continua a seguire il figlio Simone nel Como, un giorno tornerà al Comunale: “Lo farò, Reja mi ha stupito, a vedere l’Atalanta mi diverto”.

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