• Abbonati
Il caso

Il Gussago collabora con l’Atalanta e porta i giovani atleti al Comunale. E i tifosi bresciani s’infuriano

La notizia della partnership con la società atalantina in ambito di settore giovanile non è stata affatto gradita dai tifosi locali che hanno fatto sentire tutto il loro malcontento scatenando una vera e propria bufera sui social network. E il gruppo ultrà nato pochi anni fa è stato sciolto

Il Gussago collabora con l’Atalanta e i suoi tifosi, bresciani doc, s’infuriano.

Sono giorni caldi per il club biancorosso che milita in Prima categoria: la notizia della partnership con la società atalantina in ambito di settore giovanile non è stata affatto gradita dai tifosi locali che hanno fatto sentire tutto il loro malcontento scatenando una vera e propria bufera sui social network. Ad essere investita è stata la pagina Facebook del Gussago Calcio 1981, presa letteralmente di mira dai bresciani che hanno etichettato i dirigenti di alto tradimento alla città e ai colori delle rondinelle.

“Andava bene tutto, ma non Bergamo”, “Collaborare con una società che ci chiama ‘sunì’ è una vergogna”, “Siete dei falliti”. Sono solo alcuni dei tantissimi messaggi postati sulla pagina del club. E qualcuno propone addirittura ai genitori dei giovani atleti del Gussago “di ritirare i figli da quella squadra. Loro sono incolpevoli, non c’entrano nulla”. E, rivolgendosi ai dirigenti, “che il fallimento sia la degna conclusione della vostra squallida e vergognosa decisione”.

I vertici societari del Gussago hanno anche provato a rispondere su Facebook alle tante critiche, spiegando che “si tratta solo ed esclusivamente di una collaborazione tecnica” (l’Atalanta, di simili, ne ha a centinaia in tutta l’Italia). Ma la spiegazione non è servita: “Non raccontate che si tratta di collaborazione tecnica – gli rispondono -, che comunque non andava fatta con quella società e si poteva fare con altre, dite le cose come stanno. Si tratta solo di collaborazione economica, per modo di dire. Perché di sicuro avrete incassato soldi per vendere la vostra brescianità e dignità”.

Generiche

La goccia che avrebbe fatto traboccare il vaso, secondo i sostenitori delle rondinelle, sarebbe arrivata domenica quando un centinaio di tesserati del club biancorosso sono sbarcai a Bergamo: in mattinata due squadre hanno sostenuto delle amichevoli a Zingonia e Verdellino contro le giovanili nerazzurre, mentre nel pomeriggio, dalle 15, il gruppo si è spostato al Comunale per seguire Atalanta-Genoa dalla Curva Morosini.

Secondo il Giornale di Brescia la presenza dei baby del Gussago allo stadio di Bergamo ha portato anche alla decisione di sciogliere il gruppo ultrà nato pochi anni fa.

Dal club biancorosso nessuna replica agli attacchi: “Abbiamo deciso di mantenere un profilo basso – dichiarano -, vogliamo solo che questo polverone passi al più presto”.

Martedì 12 gennaio, intorno alle 21.30, la vicenda si è arricchita di un nuovo terribile capitolo: una bomba carta molto potente è stata fatta esplodere a pochi metri dalla sede del club, mandando in frantumi un’intera vetrata.

Sul muro della stessa sede è anche apparsa la scritta “Odio Bergamo”.

Iscriviti al nostro canale Whatsapp e rimani aggiornato.
Vuoi leggere BergamoNews senza pubblicità?   Abbonati!
commenta

NEWSLETTER

Notizie e approfondimenti quotidiani sulla tua città.

ISCRIVITI