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La protesta

Allevatori bergamaschi a Lodi per combattere la “Guerra del latte”

C'erano anche tanti allevatori bergamaschi, alla guida dei loro trattori, a Lodi per combattere la guerra del latte. E al loro fianco c'è anche il ministro Maurizio Martina.

C’erano anche tanti allevatori bergamaschi, alla guida dei loro trattori, a Lodi per combattere la guerra del latte. E al loro fianco c’è anche il ministro Maurizio Martina. Perché protestano? L’Italia rischia concretamente di perdere per sempre la propria produzione di latte perché oggi quasi la metà del latte consumato in Italia viene dall’estero e la situazione è precipitata nell’ultimo anno con il taglio pesante nei compensi riconosciuti alle stalle dove mancano anche quei pochi centesimi al litro necessari per garantire l’alimentazione delle mucche ed evitare la chiusura.

Gli allevatori hanno preso d’assedio il centro di distribuzione dei prodotti della multinazionale del latte francese Lactalis, che dopo aver conquistato i grandi marchi nazionali Parmalat, Galbani, Invernizzi e Locatelli è diventata il primo gruppo del settore. "Bisogna pagare il giusto prezzo del latte agli allevatori, perché così non si può andare avanti. La situazione è esasperata ed è tempo di assumersi responsabilità all’altezza del valore della filiera agroalimentare italiana. Servono atti concreti, per questo martedì incontrerò a Milano i rappresentanti di Assolatte", ha detto Martina. Sotto accusa il fatto che il latte italiano viene sottopagato al di sotto dei costi di produzione con le importazioni dall’estero che vengono spacciate come Made in Italy per la mancanza di norme trasparenti sull’etichettatura.

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