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Alzano lombardo

Elav Indie Festival chiude con successo la IV edizione al Fase

La 4 giorni della Elav Indie Festival ad Fase di Alzano si è chiusa con un successo di pubblico. Nella serata conclusiva tre ospiti musicali internazionali: Drew McConnell, l’australiano Steve Smyth e l’inglese John Robinson.

Gustare una bevanda come la birra è un piacere complesso che coinvolge tutti i sensi, ma è anche un processo culturale che richiede attenzioni e conoscenze particolari che a volte si danno per scontate. Rispondere ad esempio alla domanda “Che sapore ha la birra?”, è molto difficile anzi impossibile. Sarebbe come chiedere “Che sapore ha il pane?”, bisognerebbe specificare a quale tipo di pane ci stiamo riferendo: filone toscano, michetta, baguette, grissino, pane nero, pane integrale, pane in cassetta… come si può descrivere qualcosa che ha mille versioni? Nel caso della birra, inoltre, le tipologie vengono dette “stili”.

Pochi intenditori possono vantare di conoscere questo mondo in profondità e proprio per loro, (ma non solo), dal 17 al 21 settembre, l’ Elav Indie Fest, dallo storico birrificio di Comun Nuovo, ha, per pochi giorni, trasferito la location allo spazio FaSE ad Alzano Lombardo, aprendo le sue porte al pubblico.

Con questa rassegna la dismessa cartiera Pigna, dopo anni di inutilizzo, ha ripreso vita e colore, ospitando visitatori di ogni età intrattenuti ogni sera da musica ed eventi coinvolgenti. La voce seducente della cantautrice Cristina Donà e la potenza degli Humulus seguiti dagli Bleeding Eyes hanno aperto la serata di giovedì; il venerdì l’etno rock di Rich Apes e il reggae di Raphael & Eazy Skankers e Sistah Awa hanno entusiasmato gli appassionati del genere. Infine la sera di domenica gli ospiti dell’Elav hanno danzato sulle note folk di Drew McConnel’s Helsinki e di Steve Smith. Ma la musica da sola non poteva bastare ad animare le nottate di Alzano: la vera regina è stata la birra in tutte le sue espressioni.

Ed Antonio Terzi e Valentina Ardemagni, soci da ben quindici anni, hanno saputo brillantemente soddisfare anche i palati più esigenti. “Quando penso a una birra ghiacciata penso alla sete di un uomo, e alla sensazione di serenità e freschezza che pervadono la mente dopo averne bevuta una”.

Così Antonio, con lo sguardo sognante e perso nel vuoto, cerca di descrivere cosa immagina quando sorseggia una delle sue creazioni. “Sono un birraio e coltivo questa mia passione ormai da molti anni. Il mondo della produzione artigianale è sconosciuto a troppi e per questo ogni anno gioisco nel ritrovare all’appuntamento tanta gente che condivide il mio stesso amore per la birra, le feste, la musica e la cultura. Confido nelle generazioni future, nei giovani di oggi, negli uomini di domani e perché no, nei miei figli. Mi piacerebbe se un giorno seguissero le mie orme, la mia stessa strada.”

Sogna ad occhi aperti Antonio, e la magia che accompagna le sue fantasie avvolge chi gli sta attorno. Sorseggiare un boccale di birra ghiacciata in compagnia al bancone del bar è sempre piacevole e rilassante, ma ritrovarsi a ripulire con la lingua la schiuma rimasta aggrappata ai baffi, ammirando nel frattempo il cielo stellato insieme agli amici di una vita, è un’emozione molto più intensa. La location suggestiva e la musica tuonante hanno contribuito a trasformare una serata qualunque in qualcosa di un po’ più speciale, un po’ più lontano dalla stressante quotidianità e visto il successo tributato, gli organizzatori si son dati appuntamento al prossimo anno per una nuova edizione.

Giulia Orlandi 

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