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Migranti

La foto che fa riflettere: il bimbo siriano morto sulla spiaggia della speranza

Si chiamava Aylan Kurdi e aveva tre anni. Suo fratello di 5 è morto nello stesso modo. La foto del bimbo siriano senza vita sulla spiaggia di Bodrum in Turchia oggi è sulle prime pagine dei giornali di tutto il mondo, simbolo del limite più estremo.

Si chiamava Aylan Kurdi e aveva tre anni. Suo fratello di 5 è morto nello stesso modo. La foto del bimbo siriano senza vita sulla spiaggia di Bodrum in Turchia oggi è sulle prime pagine dei giornali di tutto il mondo, simbolo del limite più estremo.

Nel Regno Unito The Independent ha aperto ieri, mercoledì 2 settembre, con la sequenza del piccolo corpo sulla spiaggia, sdraiato a testa in giù con la testa nella sabbia di fronte al mare.

Una visione innaturale, perché i bambini sulla sabbia dovrebbero giocare. Il quotidiano britannico spiega di aver pubblicato le foto come monito contro la politica di David Cameron che ha sempre ribadito il ‘no’ della Gran Bretagna ad accogliere altri migranti in arrivo dal Medio Oriente e dal Nordafrica.

Le due barche che trasportavano la famiglia di Aylan Kurdi avevano a bordo un totale di 23 persone, erano partite separatamente da Akyarlar e arrivare alla penisola di Bodrum, come ha raccontato un alto funzionario della Marina turca.

Il conto dei morti di uno dei tanti viaggi disperati era di cinque bambini e una donna. Sette persone sono state salvate e due hanno raggiunto la riva con i giubbotti di salvataggio.

Oggi tra i giornali italiani ad averla pubblicata in prima pagina c’è il Manifesto, che scrive: "Non ha nome, non avrà terra: è l’immagine choc del piccolo profugo siriano trovato cadavere sulla spiaggia di Bodrum in Turchia, dopo l’ennesimo naufragio nel Mediterraneo. E mentre l’Unione europea si dissolve sulla chiusura delle frontiere, il governo della Repubblica Ceca identifica i migranti «marchiandoli» con dei numeri. A Budapest profughi ancora bloccati alla stazione".

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