Si allarga il fronte del sì al referendum per l’autonomia. Più che un’apertura, quello del presidente della Provincia Matteo Rossi è un forte sostegno alla causa referendaria lanciata dal presidente della Regione Roberto Maroni. Che non è certo del Pd e nemmeno di centrosinistra, ma nella primavera 2016 chiamerà i cittadini ad esprimersi sulla possibilità di rendere la Lombardia più autonoma e più ricca di risorse economiche trattenute sul territorio. E’ proprio su questo punto che Rossi ha deciso di sollecitare i primi cittadini ad avviare un ragionamento. Senza nessun correttivo infatti la Provincia, e di riflesso i Comuni, saranno chiamati a ulteriori sforzi stavolta non più sostenibili per le casse pubbliche.
Molti sindaci stanno valutando di raccogliere l’appello del numero uno di via Tasso. L’occhio è puntato soprattutto sul primo cittadino di Bergamo Giorgio Gori che sicuramente nelle prossime ore dirà la sua. Non è solo una mera questione di “Sì e no”: il ragionamento sulle conseguenze è molto complesso e non riguarda solo Bergamo o la Lombardia, ma tutto il sistema Italia.
Nel frattempo la scelta del presidente Rossi strappa gli applausi degli esponenti della Lega Nord che dell’autonomia hanno fatto una bandiera. “Più volte lo avevo incitato a sostenerlo – commenta Giovanni Malanchini, coordinatore degli enti locali della Lega Lombarda -: è l’unica via d’uscita da una situazione di stallo nella quale versano Province e Comuni, vittime da anni di tagli indiscriminati. Quella di Rossi è una posizione di grande responsabilità: una scelta al rialzo per far crescere Bergamo e la sua Provincia. E come più volte ho mosso critiche all’operato della Provincia, oggi devo fare i complimenti al suo presidente per questa scelta coraggiosa e di grande prospettiva”.
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