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L'intervento

Marino sul caso-Denis “Sì, ha sbagliato ma ha obbedito al Papa”

Il dg nerazzurro torna a parlare del fattaccio che ha caratterizzato il match Atalanta-Empoli di domenica. E lo fa cercando di sdrammatizzare: "Ha solo fatto quello che suggeriva Papa Francesco. Non facciamo giustizialismo, anche la società prenderà provvedimenti".

"Sono un fedelissimo di Papa Francesco e, per sdrammatizzare, vorrei ricordare che disse: ‘Se il dottor Gasparri – mio amico – offendesse mia madre, gli do un cazzotto’. Qua non si parla di provocazioni, non siamo di fronte a banditi, non facciamo giustizialismo. È una reazione e anche la società prenderà provvedimenti". Sono queste le parole del dg dell’Atalanta Pierpaolo Marino, intervenuto lunedì mattina a RadioRai per tornare sul fattaccio che domenica ha visto protagonisti German Denis, capitano e uomo simbolo dei nerazzurri, e Lorenzo Tonelli negli spogliatoi del Comunale di Bergamo. "Non è che si voglia giustificare nulla, il gesto di Denis è deprecabile e assolutamente non costituisce un esempio, ma c’è stata una provocazione a monte, cioè le minacce di morte che il difensore dell’Empoli ha fatto al nostro centravanti. Sono episodi condannabili ma non si faccia giustizialismo e riconduciamo tutto a una dinamica di provocazione e reazione. La provocazione è avvenuta in campo e al rientro – racconta -: Denis era in compagnia del figlioletto, che fa il raccattapalle, e dopo le interviste post-partita è stato atteso e minacciato di morte davanti al figlio, lui e tutta la famiglia. Mi meraviglierei se non fosse stato refertato anche questo accadimento".

Il dg nerazzuro ha anche parlato della violenza negli stadi: "Noi società siamo tra in balìa degli eventi, subiamo la violenza in casa nostra ma non ci possiamo difendere a dovere perché non ci sono leggi adeguate" ha spiegato Marino.

Il club toscano ha invece deciso di non denunciare German Denis: "Come Empoli non denunceremo Denis, questo è un problema di Tonelli – ha commentato il presidente dei biancazzurri Fabrizio Corsi -. Io parlerò con lui, perché voglio capire esattamente cos’è accaduto. Per me, quanto di sbagliato ha fatto il giocatore dell’Empoli, lo ha fatto in campo: in qualsiasi partita, queste cose in campo succedono, sono cose di campo, però tutto finisce al fischio dell’arbitro. Non avevo mai visto una cosa del genere in tanti anni di calcio".

Intanto a Zingonia, lunedì mattina, la curva nord ha esposto uno striscione sul cancello del centro Bortolotti: "Ogni notizia diventa un polverone, giù le mani dal nostro campione" è la scritta apparsa a caratteri cubitali in difesa del Tanque Denis.

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