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La decisione

Accoglienza dei profughi, chiesta casa agli alpini Non è sicura, non concessa

La casa degli alpini di Premolo non ospiterà i profughi, come richiesto dalla prefettura. Il direttivo della sezione bergamasca dell'associazione nazionale alpini ha esaminato l'istanza ufficiale inviata dal prefetto Francesca Ferrandino durante una riunione straordinaria che si è tenuta lunedì sera.

La casa degli alpini di Premolo non ospiterà i profughi, come richiesto dalla prefettura. Il direttivo della sezione bergamasca dell’associazione nazionale alpini ha esaminato l’istanza ufficiale inviata dal prefetto Francesca Ferrandino durante una riunione straordinaria che si è tenuta lunedì sera. L’assemblea ha deciso di rispondere in modo negativo esclusivamente per motivi legati alla sicurezza della struttura. La casa è stata ereditata dall’associazione da poco tempo e di fatto non ne è ancora entrata in possesso: l’Ana non conosce le condizioni di sicurezza, dopo anni di incuria, e per questo motivo ha deliberato di non concederla. La risposta ufficiale alla prefettura è già stata preparata e sarà inviata nella giornata di martedì.

A Roncobello nel frattempo continua il presidio della Lega Nord contro l’ospitalità dei profughi nella casa vacanze Santa Maria del Carmine. E’ la stessa presa di mira nei giorni scorsi da alcuni vandali che, dopo essere entrati abusivamente, hanno distrutto bagni e quadri elettrici. I manifestanti, riuniti sotto la scritta “Gruppo cittadini di non-accoglienza”, hanno deciso di presidiare la zona 24 ore su 24. "Ancora una volta come un fulmine a ciel sereno ad accordi già fatti con i proprietari delle strutture e le associazioni senza che il cittadino sappia nulla – spiega Alex Galizzi, segretario del Carroccio della Valbrembana -, pare vengono calati sul territorio a spese dei contribuenti 50 persone di dubbia provenienza, con idee e culture differenti e soprattutto condizioni di salute probabilmente ancora da determinare. Credo sia venuto il momento di smetterla di creare discriminazioni sociali a svantaggio della nostra gente dovute principalmente alle diversità di trattamento:in questo periodo difficile migliaia di giovani, padri di famiglia, dipendenti, artigiani, commercianti ed imprenditori, anche nella nostra provincia, combattono ogni giorno contro crisi economia ed un sistema non meritocratico".

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