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In carcere

Yara, ricerche in internet che inquietano Bossetti: “Ho letto su BgNews che…”

Le analisi sul pc da parte degli inquirenti sembrano preoccupare il carpentiere di Mapello, che ne discute anche in un colloquio con la moglie Marita Comi nel corso di un incontro nel penitenziario di via Gleno del 28 ottobre 2014, giorno del suo compleanno: "Bgnews dice che le ricerche restano in memoria"

 Ci sono anche le ricerche su internet effettuate dal computer di casa Bossetti nelle indagini per il delitto di Yara Gambirasio, per il quale il carpentiere di Mapello è in carcere dallo scorso 16 giugno con la pesante accusa di averla ferita a morte e poi lasciata spirare in un campo di Chignolo d’Isola in una fredda sera del 26 novembre 2010.

Le analisi sul pc da parte degli inquirenti sembrano preoccupare Massimo Giuseppe Bossetti, che ne discute anche in un colloquio con la moglie Marita Comi nel corso di un incontro nel penitenziario di via Gleno del 28 ottobre 2014, al quale sono presenti anche i tre figli. Proprio nel giorno del 44esimo compleanno di Bossetti.

L’uomo è sorpreso dal fatto che, a distanza di quattro mesi dal suo arresto, vengano ancora sentite molte persone legate alla loro famiglia.

"Perché?", chiede Bossetti alla moglie. "Si vede che stanno controllando anche il mio cellulare", risponde la donna.

"Eh sì, sono tutti controllati", replica lui. "E poi magari anche quelli che sei andato a vedere su Facebook. Ho guardato anche io tante persone di Piana e Valtrighe (due frazioni di Mapello)", aggiunge lei.

"L’ultimo annuncio che mi hanno detto era scritto su Bergamo…", dice lui. E lei aggiunge "Bergamonews".

"Brava, Bergamonews. Dicono che ha cancellato ‘incontri casuali’ ma che le ricerche rimangono in memoria anche se tu cancelli. Restano in cronologia".

"Ma sono io, sono le persone che ho cercato io. Sai quanta gente che ho cercato? Tutte quelle che conoscevo a Valtrighe, Piana, Sotto il Monte", gli spiega Marita". "Sei tu ma accusano me, pensano che abbia cancellato le ricerche", conclude lui.

Nel frattempo, è attesa per oggi la decisione sull’istanza di scarcerazione di Bossetti. La richiesta del suo avvocato Claudio Salvagni, è stata consegnata lo scorso 20 febbraio al tribunale del Riesame di Brescia. E’ composta da una cinquantina di pagine, con le quali il legale intende dimostrare l’innocenza di Bossetti.

La tesi di Salvagni si basa in particolare su tre dubbi legati all’inchiesta condotta dagli inquirenti. Il primo sui frammenti di tessuto ritrovati sugli indumenti della ragazzina: se secondo la procura sarebbero gli stessi del furgone del carpentiere, per il suo avvocato potrebbero appartenere a qualsiasi altro mezzo simile. C’è poi il capitolo legato ai siti intenet pedopornografici che Bossetti avrebbe visitato: secondo Salvagni sarebbero solo pop-up, cioè pagine che si aprono automaticamente. Ultimo dubbio sulle tracce di Dna ritrovate su leggins e slip di Yara, con l’assenza della parte mitocondriale (quello ereditato per linea materna) che proverebbe l’innocenza di Bossetti.

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