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L’intervento

Sel Bergamo: “No a grazia per Monella, e la Lega non strumentalizzi”

Il coordinamento provinciale di Sinistra Ecologia Libertà Bergamo interviene nella discussione relativa alla concessione della grazia all’imprenditore Antonio Monella: “Esprimiamo dissenso in merito sia all’ipotesi di concessione della grazia sia alle strumentalllizzazioni leghiste”.

“Esprimiamo dissenso in merito sia all’ipotesi di concessione della grazia sia alle strumentalllizzazioni leghiste”. Così il coordinamento provinciale di Sinistra Ecologia Libertà Bergamo interviene nella discussione relativa alla concessione della grazia ad Antonio Monella, imprenditore edile di Arzago condannato in via definitiva a sei anni e due mesi di reclusione per aver ucciso nel 2006 un ladro che gli stava rubando il suv nel cortile della propria abitazione.

La Fedrazione provinciale orobica di Sel spiega: “Sinistra Ecologia Libertà di Bergamo, senza entrare nella sofferenza personale del signor Monella e della di lui famiglia per la, comunque, dolorosa vicenda che sta affrontando, esprime come già ha fatto nel Consiglio Comunale di Bergamo e negli altri Consigli Comunali dove sono intervenuti propri iscritti, il proprio dissenso rispetto all’ipotesi sia della concessione della grazia all’imprenditore bergamasco Monella Antonio che per la strumentalizzazione che la Lega sta dando della vicenda. Non avremmo voluto intervenire su una vicenda che sarebbe dovuta rimanere privata, ma la strumentalizzazione politica che la Lega Nord vi ha voluto dare e il rilievo che i media vi hanno dato e continuano a dare ci costringono a prendere posizione. Il nostro non è un giudizio sulla persona di Antonio Monella, ma sulla condotta che lo stesso ha tenuto e per la quale è stato condannato in via definitiva dalla giustizia penale italiana. La tesi della grazia a Monella si fonda sulla argomentazione che la presenza di immigrati clandestini sarebbe fuori controllo da parte delle autorità e che vi sarebbe un’insicurezza generalizzata fra la gente a causa della carenza delle forze dell’ordine sul territorio e della propensione a delinquere degli stranieri e conseguentemente sussisterebbe il diritto di difendersi da parte dei cittadini esausti da questa condizione di debolezza dimostrata dallo Stato. Non solo si tratta di una tesi che deve essere respinta perché si fonda su assunti non veri e razzisti, ma anche perché legittimerebbe un uso arbitrario e indiscriminato della violenza da parte di privati che minerebbe ai principi di civiltà giuridica liberale sui quali si fonda il nostro ordinamento penalistico. La Lega da anni cavalca le paure delle persone, accresce tensioni culturali, ideologiche e religiose per tentare di insinuare i sentimenti peggiori tra le persone e speculare elettoralmente. La grazia a Monella, innalzato a vittima del sistema, accrediterebbe la fondatezza di tali argomentazioni attentando, attraverso l’imbarbarimento dei costumi, ai principi di civile convivenza di cui tutti beneficiamo”.

Quindi, Sel Bergamo prosegue: “Il potere di clemenza riconosciuto in capo al Presidente della Repubblica dovrebbe avere la funzione di mitigare o elidere il rigore del trattamento sanzionatorio per eccezionali ragioni umanitarie – equitative e la funzione di strumento di risocializzazione del condannato alla luce dei risultati del trattamento rieducativo al quale sia stato sottoposto. Non pare che nel caso del signor Monella ci si trovi di fronte ad un eccessivo rigorismo della applicazione della legge, stante il fatto che lo stesso è stato condannato a sei anni e quattro mesi di reclusione per omicidio volontario, né che lo stesso possa invocare l’efficacia rieducativa del trattamento sanzionatorio espletato perché l’esecuzione della pena ha avuto inizio solamente il 8.09.2014. Non pare nemmeno che l’interessato abbia riconosciuto la propria responsabilità continuando tutt’oggi ad invocare l’accidentalità dell’evento e non pare neppure che lo stesso abbia risarcito il danno alle vittime essendosi limitato a pagare la sola provvisionale a cui è stato condannato e solo recentemente per favorire l’accoglimento della richiesta della clemenza”.

Infine, Sel Bergamo conclude: "Lascia sgomenti l’idea di Regione Lombardia di farsi carico delle spese legali delle persone imputate di eccesso colposo in legittima difesa che troverebbe la sua giustificazione ancora sulla asserita “liceità” di usare violenza privata anche al di fuori degli ampi margini già scriminanti dal Legislatore attraverso la riformulazione dell’art. 52 del codice penale sulla legittima difesa come causa di giustificazione del reato. Pertanto, sia con riferimento alla vicenda di Antonio Monella, sia con riferimento al recente caso del benzinaio vicentino Graziano Stacchio, Sinistra Ecologia Libertà non può che contrastare la irresponsabile escalation leghista di semina di paure contro gli stranieri e l’idea che la giustizia privata possa rappresentare una reazione giusta a quelle paure e tensioni che vengono quotidianamente alimentate in quanto se attecchiscono rischiano di minare alle radici la convivenza civile di cui tutti beneficiamo".

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