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Il festival di viscardi

Evviva il Sanremo della normalità: vince Il Volo, trionfa Nek

Si chiude qui l'esperienza 2015, senza polemiche, senza scandali, con un clima che a Sanremo è sempre stato leggero e molto gradevole. L'auspicio è che l'anno prossimo si riparta da qui.

a Sanremo Luca Viscardi

Le ultime considerazioni sul festival di Sanremo le Scrivo mentre seduto al posto del passeggero torno verso casa, diretto allo stadio per la partita di domenica pomeriggio.

Si chiude secondo me un Festival all’insegna della normalità, quella parola che a noi piace tanto poco ma che in realtà spesso e la chiave del successo: gli anglosassoni, da cui dovremmo imparare molte cose, non solo quando si parla di televisione, dicono: falla sempliceCarlo Conti la ricetta l’ha presa alla lettera, costruendo un Sanremo che sembrava una trasmissione radiofonica, veloce, serrata, con testi meno prosaici del solito e con un linguaggio che pur essendo rispettoso della tradizione non seguiva le liturgie televisive spesso insopportabili.

La cosa più incredibile di questa edizione, sembra quasi una bestemmia se si confronta con le edizioni del passato, perché la protagonista principale fosse la musica. Abbiamo visto in passato versioni di questa manifestazione in cui i cantanti sembravano un fastidio tra una scenetta di cattivo gusto e l’altra. In certi casi, il presentatore metteva se stesso al centro dell’attenzione, più dei cantanti.

Carlo Conti, il mediano della televisione, troppo intelligente per fare un errore del genere, ha scelto un basso profilo per se stesso e per le ragazze che l’accompagnavano di servizio rispetto ai protagonisti musicali.

Hanno vinto tre ragazzi, Il Volo, due siciliani e un molisano che sono partiti da una trasmissione televisiva di Antonella Clerici, ma che non dobbiamo classificare come banale prodotto televisivo. Sono partiti dal piccolo schermo, è vero, ma hanno studiato, hanno passato tanto del loro tempo negli Stati Uniti e in Sudamerica, hanno affinato la loro tecnica e rappresentano la tradizione canora italiana, che può non piacere ma è quello che di noi piace al resto del mondo. Non è un caso che Laura Pausini sia una star mondiale, cantando musica melodica, mentre Vasco Rossi e Ligabue siano praticamente sconosciuti appena oltre il confine di Ponte Chiasso.

La vittoria di questi tre ragazzi sta anche nella forza di impressionare il pubblico televisivo, che ha una media superiore ai cinquant’anni e, quindi, è più incline a votare questo genere di canzoni.

Sono convinto che Il Volo possa essere anche una sorpresa per quanto riguarda il prossimo "Eurovision Song Contest", dove questo genere proposta potrebbe sicuramente essere molto più accattivante quanto sia riuscita ad essere Emma nella sua ultima partecipazione.

Al secondo posto il vincitore vero di questo festival, quel Filippo Neviani,conosciuto come Nek che sembra entrato in una fase di seconda giovinezza. L’altro giorno, quando l’ho incontrato per intervistarlo, era in forma smagliante, ma anche sereno, tranquillo, senza lo stress della competizione. Ha cambiato il suo impatto musicale, abbracciato un suono molto più vicino agli standard internazionali, la sua versione di "Se telefonando"  sembrava una canzone dei Coldplay. Sarà lui il vero trionfatore, perché tra qualche settimana avremo la nausea per la quantità di volte che la radio ci proporrà il suo pezzo "Fatti avanti amore".

Al terzo posto è arrivata Malika Ayane, che riesce sempre a colpire quando arriva al Festival, grazie alla sua presenza scenica importante anche ad una tecnica vocale sopraffina. Prima o poi, però, Malika dovrà fare il salto, se no rischia di diventare l’eterna presente al Festival con un profilo però di media caratura.

E qui entra in gioco secondo me un tema importante, quello delle canzoni: Carlo Conti ha scelto come frase pubblicitaria per questo festival "Tutti cantano Sanremo", ma quante canzoni canteremo dell’edizione appena passata? In realtà si apre un interrogativo sulla qualità degli autori che la nostra musica ed in grado di proporre. Abbiamo tanti bravi interpreti, ma pochissime buone canzoni.

Si chiude qui l’esperienza 2015, senza polemiche, senza scandali, con un clima che a Sanremo è sempre stato leggero e molto gradevole. L’auspicio è che l’anno prossimo si riparta da qui.

Con la quale conduttore? Con i numeri fatti quest’anno (anche nella serata conclusiva il Festival ha raccolto il 54% dello share con oltre 11 milioni di spettatori), se io fossi in Carlo Conti, in questo periodo dell’anno, l’anno prossimo, io andrei in vacanza.

Sintesi della settimana: hanno vinto Il Volo per i big, Giovanni Caccamo per le nuove proposte.

Adesso via, in viaggio verso Bergamo, nella speranza di continuare a cantare anche oggi pomeriggio!

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