• Abbonati
Bergamo

Jannone: “Denunciai al premier Renzi la situazione di Ubi”

Giorgio Jannone, patron della Pigna, ex parlamentare del Pdl, e nell'aprile del 2013 in corsa per il consiglio di Sorveglianza di Ubi Banca nel giorno delle perquisizioni della Guardia di Finanza in Ubi si toglie qualche sassolino e promette: “Andrò fino in fondo a questa battaglia”.

“Ho scritto anche al Presidente del Consiglio Matteo Renzi denunciando la situazione di Ubi Banca”. Deve trattenersi Giorgio Jannone nel giorno più lungo di Ubi Banca. In quel mercoledì 11 febbraio, scandito dalle perquisizioni della Guardia della finanza nelle sedi d’istituto di credito per un nuovo filone d’indagine, il patron della Pigna cerca di non cedere all’emozione né alla soddisfazione. Anzi. “Andrò fino in fondo a questa battaglia, lo farò per difendere gli indifesi dai soprusi di chi finora ha gestito la banca”.

Non cede a nessun sorriso e confessa che deve trattenersi per non dire tutto ciò che sa e che in questi anni ha denunciato.

“Il contesto in cui ho portato avanti le denunce contro i vertici Ubi Banca in questi anni è stato a dir poco inquietante per me personalmente e per le mie aziende – afferma –. Basti citare l’ultimo episodio in ordine di tempo: un giornalista della redazione di Report di Rai Tre, che si sta occupando dello scandalo delle società offshore di proprietà di imprenditori e banchieri italiani, e anche delle indagini su Ubi Banca, è venuto ad intervistami a Bergamo e a girare diversi video. Nei giorni successivi la sua abitazione è stata, per due volte consecutive in tre giorni, messa a soqquadro. Posso solo dire, con il riserbo dovuto alle indagini in corso, che dalle prime denunce ad oggi non sono certo mancate minacce e ritorsioni di ogni tipo".

E denuncia: “Minacce, ricatti alle aziende, proiettili, in un’altra parte del Paese questo modus operandi avrebbe un nome ben preciso”.

Accuse pensanti e richieste ben precise: “A chi ha rubato l’assemblea ai soci e gestito in modo criminale la banca chiedo di fare un passo indietro per il bene della banca stessa. Per me si è innocenti fino al terzo grado di giudizio, ma il materiale raccolto dimostra quando sia necessario che questi vertici lascino il prima possibile i loro incarichi per lasciare che la magistratura possa lavorare al meglio”.

“Ho denunciato alla Banca d’Italia, alla Consob e alla Guardia di Finanza la raccolta di deleghe, anche in bianco, e la scorretta gestione assembleare. Grazie al lavoro della Magistratura e della Guardia di Finanza ora emergerà, suffragata dalle due perquisizioni effettuate, la gravità dei comportamenti perpetrati e la natura associativa dei reati commessi. E’ bene ricordare che il presidente della Compagnia delle Opere, all’epoca dei fatti, era Rossano Breno, che fu ricompensato con un posto nel consiglio di amministrazione della Banca Popolare di Bergamo, il principale istituto del Gruppo Ubi. Rossano Breno fu poi costretto a dimettersi in quanto indagato per corruzione".

Iscriviti al nostro canale Whatsapp e rimani aggiornato.
Vuoi leggere BergamoNews senza pubblicità?   Abbonati!
leggi anche
Generico
Le indagini
Finanza in Ubi Banca Mercoledì perquisizioni anche in CdO e Confiab
commenta

NEWSLETTER

Notizie e approfondimenti quotidiani sulla tua città.

ISCRIVITI