• Abbonati
Caso yara

“A Bergamo clima ostile verso Bossetti, meglio un processo a Milano”

E' l'ipotesi avanzata da Claudio Salvagni, l'avvocato del carpentiere di Mapello in carcere dallo scorso 16 giugno con la pesante accusa di aver ucciso Yara Gambirasio. E sulla prova del Dna spiega: "Nucleare e mitocondriale devono coincidere, in questo caso non è così"

 "Visto il clima ostile che c’è qua a Bergamo nei confronti del mio assistito, non escludo di presentare una richiesta affinchè il processo venga celebrato in una sede diversa, magari a Milano". E’ l’ipotesi avanzata da Claudio Salvagni, l’avvocato di Massimo Giuseppe Bossetti, in carcere dallo scorso 16 giugno con la pesante accusa di aver barbaramente ucciso Yara Gambirasio. 

Dalla sua cella del penitenziario di via Gleno che divide con altri tre detenuti, il carpentiere di Mapello ha accolto con sconforto la notizia dell’istanza di scarcerazione rigettata dal giudice per le indagini preliminari Ezia Maccora.

Il suo legale, comunque, ha già pronta una nuova carta da giocare: "Entro una decina di giorni ricorrerremo ancora in appello al Tribunale del riesame di Brescia – le parole di Claudio Salvagni a Bergamonews – non è accettabile che una persona innocente sia rinchiusa da quasi otto mesi".   

Una richiesta di scarcerazione respinta dal gip perchè "ci sono indizi di colpevolezza ancora più gravi nei contronti dell’imputato". "I nuovi indizi – prosegue Salvagni – sono una ricerca di parole dal contenuto pornografico, e non pedopornografico, attenzione, effettuata sul pc di casa Bossetti nel maggio del 2014. Ma io penso che questo possa rientrare nella sfera privata di una coppia.

E poi nelle settimane scorse è stata ascoltata una signora, che ha raccontato che nel 2010, quindi ben cinque anni fa, avrebbe visto Bossetti in auto con una ragazzina, che però non si sa chi sia, fuori da un supermercato di Brembate Sopra. E ancora si ricorda bene la scena. Mi sembrano due cose quantomeno discutibili".   

C’è poi la prova che ha portato in carcereil carpentiere di Mapello, la prova del Dna effettuata sugli slip e i leggins del cadavere della ragazzina nel campo di Chignolo d’Isola: "Attenzione però, vorrei chiarire un particolare – spiega il suo avvocato – il Dna nucleare coincide con quello del mio assistito, mentre quello mitocondriale è di Yara e di un altro soggetto che non è mai stato identificato.

E si tratta di due tipi di Dna diversi, ma che devono coincidere entrambi. Vi faccio un esempio: nella fotografia di una persona il nucleare rappresenta il volto, mentre il mitocondriale la nuca. Però fanno parte dello stesso soggetto. Quindi mi sembra logico che debbano combaciare. Anche perchè in natura non esiste una cellula che abbia il mitocondro diverso dal nucleo". 

Ancora incerti, nel frattempo, i tempi del processo: "Dipende tutto dal pm, da quando chiuderà le indagini e rinvierà a giudizio il signor Bossetti – commenta Salvagni – . Il limite massimo della custodia cautelare è di un anno dalla data in cui è stato arrestato. Quindi il 16 giugno di quest’anno. La data di inizio, a quel punto, potrebbe essere nel mese di ottobre".  

Per la sede del dibattimento, l’avvocato di Bossett ha un’idea: "Visto il clima ostile che c’è qui a Bergamo nei confronti del mio assistito, sto pensando di chiedere che abbia luogo in un’altra sede, magari a Milano. Valuterò attentamente questa ipotesi nelle prossime settimane". 

Iscriviti al nostro canale Whatsapp e rimani aggiornato.
Vuoi leggere BergamoNews senza pubblicità?   Abbonati!
leggi anche
Ester Arzuffi, 67 anni
In tv
La madre di Bossetti: “Non ha ucciso Yara, ho scritto anche al Papa”
Massimo Bossetti
Il giallo
Yara, legale di Bossetti: “Un operaio frequentava una giovane ginnasta”
Generico
Caso yara
Lettera di Bossetti dal carcere: “Subisco cattiverie ogni giorno”
commenta

NEWSLETTER

Notizie e approfondimenti quotidiani sulla tua città.

ISCRIVITI