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Processo ultrà

Bocia: “Berghem Fest? So chi ha causato scontri ma non vi dico i nomi”

Il leader della curva nord atalantina Claudio Galimberti, meglio conosciuto come "Bocia", lunedì ha parlato in Tribunale: "Ad Alzano non volevamo causare quegli incidenti, qualcuno ci ha traditi e si è staccato dal gruppo: se dovessi prendere gli autori dei disordini gli spaccherò la faccia".

Il processo ultrà entra nel vivo: quello di lunedì 9 febbraio è stato il giorno del "Bocia". Claudio Galimberti, leader della curva nord atalantina, è arrivato in Tribunale intorno alle 9 per rispondere alle domande del pubblico ministero Carmen Pugliese. Tante le questioni sulle quali si è provato a fare chiarezza, a partire dagli scontri post Atalanta-Catania del 2009: "Pensavamo che gli ultrà siciliani fossero senza scorta, invece non era così – ha spiegato Galimberti -. Ci siamo dati tanti pugni, forse c’è stata qualche cinghiata, ma nulla di più. Ricordo tre di loro a terra, uno davanti a me disse ‘basta!’ e noi ci fermammo: siamo stati leali fino in fondo. Negli ultimi sei anni, comunque, sono stato bravo".

Davanti ai giudici Galimberti si è dovuto difendere anche dall’accusa di aver svolto un ruolo di primo piano nel mettere pressione ad Alessandro Ruggeri, allora giovanissimo presidente del club poi passato di proprietà alla famiglia Percassi, nel 2010: "I Ruggeri in 14 anni di gestione sono stati bravi – ha commentato il "Bocia" – ma con Alessandro le cose non potevano continuare. Temevamo il fallimento della società, doveva assolutamente vendere. Le scritte ‘Ruggeri vattene?’. Ci sono state, ma succede anche in altre città".

Si è parlato anche dell’assalto alla Berghem Fest del 25 agosto 2010, quando gli ultrà nerazzurri contestarono pesantemente l’allora ministro dell’Interno Roberto Maroni causando dei pesanti disordini ad Alzano Lombardo: "Volevamo fare una cosa tranquilla, restare fuori e fare un po’ di cori – ha spiegato il leader della curva -. Ma la gente era arrabbiatissima, non potevamo entrare allo stadio per colpa di quell’assurda Tessera del tifoso. Belotti (il segretario provinciale della Lega Nord, ndr) ci propose di andare in quattro dietro al palco, ma la cosa non andava bene a tutti. Poi qualcuno ci ha traditi: si è staccato dal gruppo e ha provocato gli incidenti che sono finiti sui giornali. Se dovessi prendere gli autori dei disordini gli spaccherei la faccia. Io so chi è stato ma non lo dirò mai. Il questore è stato cacciato per gli incidenti di quella sera? Giusto così: bastava poco per evitarli".

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