"Il caso Monella? Non verrà ignorato, anzi, appena ci sarà il nuovo presidente della Repubblica gli presenteremo la pratica". Non si è fatto pregare il ministro della Giustizia Andrea Orlando e, al termine del convegno "La sfida di una giustizia più efficiente" di cui è stato tra i relatori insieme al sindaco di Bergamo Giorgio Gori, al presidente del Tribunale Ezio Siniscalchi, al presidente dell’ordine degli avvocati Ermanno Baldassarre e alla dottoressa Ezia Maccora dell’associazione nazionale dei magistrati, si è fermato per un faccia a faccia con una delegazione dei sindaci leghisti, che in precedenza l’aveva atteso all’entrata della Camera di Commercio di Bergamo per esprimere il disappunto sulla pratica di Antonio Monella, l’imprenditore bergamasco in carcere per aver ucciso un malvivente che gli stava rubando il suv dal cortile di casa. Un colloquio privato, quello tenutosi tra il ministro e sindaci, lontano dagli obiettivi di fotografi e cameraman e dai taccuini dei giornalisti, che ha portato a una nuova promessa: "La pratica di Monella arriverà sulla scrivania del nuovo presidente della Repubblica – ha spiegato Orlando -. Con Napolitano non ci sono stati i tempi per analizzare la pratica, ma appena arriverà il nuovo presidente mi sono preso l’impegno di fargli avere il tutto il prima possibile”.
Parole che hanno lasciato soddisfatta la delegazione leghista che ha atteso la fine del convegno armata di pazienza e speranza: "Il ministro – ha spiegato il segretario provinciale del Carroccio orobico, Daniele Belotti – si è quantomeno dimostrato disponibile. Ci ha promesso che porterà la pratica al nuovo presidente della Repubblica, appena sarà eletto. Siamo fiduciosi, ora non ci resta che attendere".
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