C’è ancora la firma di Boko Haram nella doppia esplosione in un mercato di Potiskum, nel nord-est della Nigeria: due bambine kamikaze si sono fatte saltare in aria tra la gente, facendo almeno tre vittime e innumerevoli feriti. È il secondo attentato di questo tipo in due giorni dopo che, con modalità simili, un’altra baby kamikaze aveva ucciso 19 persone a Maiduguri: la nuova raccapricciante strategia dei terroristi di Boko Haram era iniziata il 10 dicembre scorso quando una bambina mandata in un mercato di Kano si era rifiutata di farsi esplodere.
Le due kamikaze del mercato di Potiskum sarebbero arrivate a bordo di un triciclo a motore: la prima si sarebbe incamminata tra la gente prima di detonare la propria bomba, mentre l’altra lo ha fatto ancora a bordo del mezzo che le aveva condotte sul posto.
La striscia di sangue lasciata dai terroristi si è concentrata principalmente a Baga, sempre nel nord-est del paese, sulle rive del lago Ciad: almeno duemila morti in meno di una settimana, uccisi senza alcuna distinzione tra uomini, donne, anziani o bambini, a colpi di arma da fuoco o a colpi di machete. Una sorta di pulizia etnica, un atto punitivo per un villaggio che aveva deciso di schierare a propria difesa dei “vigilantes”: Boko Haram ha colpito chiunque si trovasse sulla propria strada, facendo irruzione nelle case e inseguendo i fuggitivi fin dentro la foresta.
L’intensificarsi dell’attività dei fondamentalisti islamici è legata all’avvicinarsi dell’appuntamento con le elezioni presidenziali e legislative che chiamerà la Nigeria alle urne tra poco più di un mese.
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