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Atalanta, che peccato Salvezza e rifondazione: c’è Prandelli in arrivo?

L'Atalanta torna da Genova con tanti aspetti positivi ma anche con l'amaro in bocca per aver gettato un vantaggio di due reti. Per cambiare bisogna salvarsi e rifondare: la proprietà pensa seriamente a Cesare Prandelli.

di Luciano Passirani

Da Genova arriva il primo gol in serie A di Zappacosta con l’Atalanta che torna a segnare in trasferta. Non succedeva da quella di Cagliari, eravamo alla seconda di campionato. E’ il bello del calcio. Si continua a non vincere a Genova, in serie A, dal 1991 e si deve gioire per un pareggio, dopo essere stati in vantaggio di due reti, che vale una vittoria. Alla fine è ancora Sportiello a salvare il risultato nei minuti di recupero.

L’Atalanta di quest’anno è questa. Ormai lo abbiamo capito. Salvezza e poi rifondazione, che inizierà quasi sicuramente dalla conduzione tecnica. Prandelli è già più di un pensiero della proprietà.

Non erano questi gli obiettivi e nemmeno le previsioni degli addetti ai lavori. L’Atalanta rimane sempre al quartultimo posto guadagnando però una lunghezza sul Cagliari, terzultimo e soprattutto affidato a Zola, piuttosto che a Zeman. Un vantaggio per l’Atalanta.

L’Atalanta torna da Genova con una prestazione soddisfacente sul piano fisico e con un ritorno positivo al 4-4-1-1. La ritrovata scelta potrebbe significare più certezze, dopo le confusioni tattiche fin qui proposte dall’allenatore. Non sono mancate nemmeno a Genova con quel Zappacosta schierato alto e a sinistra. Ma il primo gol proprio venuto da quella posizione, soprattutto per uno splendido assist di Baselli, finisce per smentire gli esteti del modulo. Ben venga se serve.

POSITIVI: In primis l’aggressività ritrovata dalla squadra. Baselli libero dall’ombra di Cigarini, malgrado condizionato da una precoce ammonizione, ha dominato in mezzo al campo. Maxi Moralez, riportato in mezzo alle linee, ha sempre tenuto in allarme la difesa genoana. Stendardo, come al solito, autentico baluardo. Zappacosta non solo per il primo gol in serie A. Sportiello perché oltre a dare sicurezza a tutta la squadra, salva alla fine il risultato. Non dimentico Bellini. Senza strafare ha dato grande tranquillità al gruppo.

DA RIVEDERE: Dramè e D’Alessandro. Impalpabile quest’ultimo. Soprattutto Carmona, irriconoscibile in questo girone di andata.

Ben venga il mercato a condizione che sia risolutore per dare una scossa alla stagione. Non serve comprare tanto per comprare. E nemmeno troppo. Bene Pinilla. Non facile che Denis gli faccia da riserva. Uno tra Bianchi e Boakye avanza se il Tanque accetta di fare da comprimario a Pinilla. E se, come logica vuole, viene confermato il 4-4-1-1 “Papu” Gomez può sostituire solo Maxi. Ammesso che sia pronto. Un bel mistero le sue condizioni fisiche.

Serve un esterno alto, che possa sostituire e fare anche meglio di Estigarribia e Raimondi e non costringere Zappacosta a snaturarsi. Dire Emanuelson vuol dire Mino Raiola, per chi non lo sapesse. Difficile che accetti un ingaggio da Atalanta. Soprattutto, se verrà, dovrà calarsi nella mentalità da Atalanta, quella rivista a Genova, che non è bastata per ritornare alla vittoria. Serve quindi qualità.

Pensiamoci in vista di domenica quando arriverà il Chievo. Bene la sconfitta del Cagliari, ma la ritrovata vittoria del Parma ci deve convincere che non bastano più i pareggi per allontanarci dal pericolo retrocessione.

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