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La lettera

“I 6 ultrà sono innocenti? Perché i veri colpevoli non si costituiscono?”

Un tifoso nerazzurro condanna gli episodi di violenza "che danneggiano anche la squadra" e si chiede: "perché invece di manifestare per l'innocenza dei sei arrestati, i colpevoli non si comportano da uomini e si consegnano alle forze dell'ordine?"

Riceviamo e pubblichiamo la lettera di un tifoso dell’Atalanta sugli episodi di violenza commessi dagli ultrà bergamaschi alle partite, con una riflessione sui sei ragazzi arrestati dopo la Roma: 

"Buongiorno redazione,

sono un tifoso atalantino da quasi trent’anni e da oltre venti frequento lo stadio Brumana. Ho visto l’Atalanta in Europa e penso che quello resterà uno dei momenti più belli della mia vita (ancora mi commuovo a pensarci).

In questa stagione la squadra non sta andando come tutti speravamo, purtroppo. Ma più che i risultati sul campo in questi giorni il mio pensiero è rivolto a quello che succede fuori. Mi riferisco agli incidenti provocati da alcuni nostri ultrà, che ormai si verificano praticamente a ogni partita. Una vera vergogna per Bergamo e per tutti noi tifosi atalantini che teniamo solo al bene della nostra Dea e andiamo allo stadio solo per vedere la squadra vincere.

L’ultimo episodio, quello dopo la partita contro la Roma, mi ha lasciato un misto di delusione e rabbia in corpo. Delusione perchè, pur frequentando da tanti anni lo stadio, anche non riesco a capire come si possa trasformare una partita di calcio in una scena di guerra, con quelle immagini di lanci di oggetti di ogni genere, tra cui bombe carta verso i carabinieri, che sono esseri umani come noi. Senza alcun motivo reale. Tra l’altro, gente in servizio pagata da noi contribuenti.

Rabbia perchè, come già ho detto, questi pochi pseudo-tifosi vanno a infangare la maggioranza degli appassionati nerazzurri che come me vive per l’Atalanta e la domenica va allo stadio come se andasse a messa. 

Ora il Prefetto ha imposto il divieto di trasferte per tre mesi, oltre a tenerci sott’occhio per le partite in casa in cui non tutti potranno sempre entrare se non provvisti della tessera del tifoso. Spero solo che questi divieti non complichino ancora di più il cammino della nostra squadra verso una salvezza già difficoltosa di suo.

Ma il motivo principale per cui ho scritto questa lettera è un altro. Durante i tafferugli con la Roma sei ragazzi bergamaschi sono stati arrestati. Ora, io non so se loro sono colpevoli in quanto quella sera ero già tornato a casa e non ho assistito di persona a quelle scene vergognose che poi hoi visto in tv.

Vedo che in questi giorni altri ultrà si stanno dannando per dimostrare che gli arrestati sono innocenti, con manifestazioni dietro la Curva Nord e fuori dal carcere. Iniziative anche lodevoli, da un certo punto di vista, che dimostrano quanto il popolo nerazzurro, anche in queste spregevoli cose, sia unito e compatto.

Però io mi chiedo, in virtù di questo spirito di fratellanza che c’è tra gli ultrà, se invece di urlare la loro innocenza (ammesso che sia così) non sarebbe meglio che i veri colpevoli si consegnassero alle forze dell’ordine? Secondo me sarebbe una grande gesto, che scagionerebbe i sei se non sono colpevoli, e allo stesso dimostrerebbe quanto sono uomini questi ultà, che coperti da sciarpe e passamontagna sono dei veri leoni. 

Firmato 

Un tifoso vero dell’Atalanta e non dell’inutile violenza"

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