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Colantuono non si tocca Almeno fino a Natale E riprendiamoci Pazzini

Il nostro Luciano Passirani analizza il delicato momento dell'Atalanta, a pochi giorni dalla difficile sfida casalinga contro la Roma, con i problemi legati al gioco e alla classifica, Colantuono che (per ora) non rischia e il mercato di gennaio con i nomi di due ex come Pazzini e Lazzari

Di Luciano Passirani

Scenari da Atalanta, da qui a Natale. Valutiamoli. Senza pensare troppo alla Roma che arriva sabato.

La Classifica: Dire che oggi siamo salvi è una bella forzatura. Nel senso che la classifica di oggi dell’Atalanta non accontenta nessuno. L’anno scorso avevamo tre punti in più. Nemmeno tanti a pensarci. Solo che oggi dietro ci sono solo tre squadre. E questa estate solo pensare che avremmo avuto dopo undici turni gli stessi punti dell’Empoli e stare dietro il Sassuolo, non ci avrebbe creduto nessuno. Questa è la verità.

Colantuono: l’ho già detto, non sono in discussione i risultati conseguiti in sette anni. Il gioco, quello, si. E non lo dico solo ora. Troppo facile. Ne discussi, eccome, anche l’anno che l’Atalanta vinse il campionato di serie B. Allora c’erano da sistemare i numeri del bilancio. Tutto era accettabile.

Ora Bergamo e i suoi tifosi pretendono qualcosa di più. Pensare unicamente al punticino che muove la classifica non è accettabile. Se poi questo avviene con Sassuolo e Torino ancor meno. La rosa di queste squadre è inferiore a quella dell’Atalanta.

Con i pareggi conseguiti con nove uomini a difendere alla fine nessuna squadra va lontano. Lo sa la proprietà anche se il tecnico li spaccia per vittorie. Accusare Denis e gli altri attaccanti non ha nessun significato. Quattro reti in undici partite offrono uno scenario da approfondire, partendo dalla confusione tattica e di moduli.

Rimpiangere Bonaventura non serve. Buon giocatore, ma aspettare Papu Gomez senza insistere su D’Alessandro, suo naturale sostituto, vuol dire smentire il mercato estivo. Da tutti giudicato all’altezza delle ambizioni immaginate. Colantuono non si tocca. Come è giusto ora. Arriviamo alla sosta di Natale e valuteremo.

Mercato invernale: Premesso che gli interventi a gennaio non hanno mai risolto i problemi delle squadre in difficoltà. Gli esperti di mercato lo sanno bene. Con ciò non è strano che Sartori ci pensi e lo lasci intendere. Fa parte del gioco.

Il mercato estivo porta il nome di Marino, per chi lo avesse dimenticato. Parlare di giocatori svincolati serve poco, mentre i buoni giocatori di solito le altre squadre se li tengono stretti. Bizzarro è sentire parlare di un Baselli atteso dalle grandi squadre fin da gennaio. Se così fosse significa che la proprietà è a un bivio. Smentire il mercato estivo vuol dire fare delle scelte anche di carattere societario. Non lo dico da oggi.

Qualcuno è di troppo e non è un caso che Sartori in qualche dichiarazione abbia aperto al mercato invernale. Questo vuol dire che la proprietà è pronta a mettere mani al portafoglio?

Pazzini è libero, costi quel che costi. Lasciarlo al Torino significherebbe sopravvalutare il portafoglio di Cairo. Così come pensare che Pazzini risolva il problema del gol è utopia, quando giochi solo a difendere. E Denis non credo si farebbe da parte senza incidere sullo spogliatoio. Una squadra funziona e i risultati vengono se il gruppo è compatto. 

Lazzari di cui qualcuno reclama il ritorno è un buon giocatore che non gioca da due anni. Un motivo ci sarà ed essere cresciuto a Zingonia non conta niente. Lo sa anche Bianchi. Sotto con la Roma. Il risultato non è così importante. Il gioco, l’assetto in campo e l’autostima del gruppo è il vero futuro dell’Atalanta. Ritrovarli ci riporterà la classifica che avremmo voluto fin d’ora.

Conclusione: Colantuono la smetta di fare esperimenti tattici. Il 4-4-1-1 o il 4-4-2 è nel dna di questa rosa. Gli uomini ci sono, D’Alessandro e Gomez in primis. La difesa a quattro è una garanzia. Sportiello una certezza. Il gioco visto con Verona e Fiorentina è più che accettabile. Importante trasmettere tranquillità e certezze alla squadra. Senza continui stravolgimenti e assetti mandati in campo solo a difendere.

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