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Il consiglio

Dalmine, Lega polemica per l’addetto stampa arruolato dal sindaco

La Giunta Alessio integra la squadra con un addetto alla comunicazione e i consiglieri del Carroccio insorgono: "I soldi usati per questa figura si potrebbero usare per altro". Ma lasciano l'aula durante il consiglio comunale al momento della discussione del punto.

Dalmine si interroga sul web. Il consigliere Manuel Steffenoni del Movimento 5 Stelle nel Consiglio comunale di giovedì 23 ottobre presenta una mozione sull’e-Government, richiedendo alla Giunta di realizzare un accordo di licenza gratuita con il software www.decorourbano.org che consente di mantenere informato il Comune in tempo reale sulle situazioni di degrado che si presentano sul suolo pubblico. Al cittadino basterebbe un click dal suo smartphone o dal tablet tramite una Applicazione gratuita, o per i più affezionati al personal computer direttamente dal sito internet, mentre al Comune è riservato il monitoraggio costante delle segnalazioni tramite un pannello di controllo, il tutto guarnito da una mappa interattiva. Una vera e propria banca dati delle lamentele, dei problemi del traffico, dei cartelloni non autorizzati, degli atti di vandalismo e della spazzatura lasciata per strada. Il programma prevede un’icona “semaforo rosso” per le segnalazioni in attesa di essere risolte e così, dissente il capogruppo del Partito Democratico Sergio Carrara: “Se una buca non viene riparata perchè sussiste un problema più urgente come lo smantellamento di una scuola, in Cina continueranno a vedere che quella buca non è stata coperta. Va bene la trasparenza, ma in misura eccessiva rischia di drammatizzare dei problemi che non sono di emergenza”.

Il consigliere Steffenoni non crede che sia uno scacco all’amministrazione, ma solo uno strumento in più, “visto l’avvicinamento del Comune ai cittadini con Twitter, Facebook e la mail di risposta al Sindaco, abbiamo pensato che la nostra iniziativa arricchisca ulteriormente la potenza di un contatto diretto con la cittadinanza tramite la rete”, commenta con riferimento alla recente apertura delle pagine social del Comune di Dalmine. L’opposizione non si arrende e la mozione viene integrata con alcune modifiche su suggerimento del consigliere Fabio Tiraboschi, per lasciare spazio a una scelta più studiata sul tipo di softwer da utilizzare e approfondire così i problemi di privacy e di gestione delle convenzioni. Ma la maggioranza non ci sta e la mozione viene respinta, convinti che gli strumenti appena messi a punto debbano avere il tempo per dare i loro frutti. Ci si riferisce all’inserimento di un nuovo incarico di collaborazione esterno per il Comune: un professionista che si occupi di comunicazione. Spiega il sindaco Lorella Alessio: “Abbiamo ritenuto che l’amministrazione si dotasse di un addetto stampa che ci aiutasse a trasmettere i comunicati, a mantenerci connessi con gli altri organi di amministrazione ma anche ricevere e selezionare le segnalazioni sui social network, cose per cui personalmente non ho molto tempo”.

L’idea di spendere cinquecento euro al mese per tre anni a questo scopo non è piaciuta ai consiglieri leghisti Claudia Maria Terzi e Fabio Facchinetti, i quali lasciano l’aula proprio al momento della discussione del provvedimento, approvato dunque all’unanimità. Nel comunicato inviato in concomitanza con la seduta consiliare si legge: "Riteniamo che le priorità del Comune di Dalmine debbano essere altre. In un periodo di forte crisi come quello che stiamo attraversando era proprio così necessario l’addetto stampa per il nostro Comune?". E ancora: "Non è con la pagina Facebook, con il profilo Twitter o con una mail dedicata del sindaco che si risolvono i problemi. Si deve far funzionare il comune e non tenere bloccati gli uffici in attesa di chissà quali valutazioni politiche. Magari garantendo la presenza degli assessori che mai come in questo mandato sono dei fantasmi". Contrarietà che, a quanto pare, si esprime solo a livello di spesa, perchè nel progetto precedente riguardante l’e-Government i due consiglieri hanno sostenuto la scelta del web: “La trasparenza non può avere un limite”, ha commentato Claudia Terzi.

Viola Carrara

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