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Editoria

Colata di cemento su Rcs I Pesenti vendono e lasciano il Corsera

La famiglia Pesenti – fino a un anno fa terzo socio di Rcs – ha ridotto la propria partecipazione all'1,9% nella società che edita il Corriere della Sera. E pare intenta a lasciare il gruppo editoriale per concentrarsi su altre partecipazioni di tipo industriale.

Senza sbattere porte, senza lanciare insulti. Non è nel loro stile mentre lasciano il salotto dell’editoria italiana. Ma i Pesenti hanno deciso di mettere una bella pietra sopra l’esperienza Rcs. Anzi, una colata di cemento. Eppure Giampiero Pesenti fino al 2013 e per nove anni è stato il presidente del patto di sindacato della Rizzoli (ovvero la maggioranza degli azionisti che governa il gruppo editoriale), la famiglia possedeva fino ad un anno fa il 7,74% (terzo socio del gruppo) e Carlo Pesenti sedeva nel consiglio di amministrazione fino al 16 febbraio scorso.

Qualcosa è cambiato.

Nei giorni scorsi i Pesenti hanno comunicato alla Consob che la loro partecipazione in Rcs, intestata alla Epifarind, è scesa all’1,9%. La vendita delle azioni è stata effettuata lentamente nel corso dell’ultimo anno. E pare che la famiglia bergamasca continuerà a cedere il proprio pacchetto fino ad uscire di scena.

Perché? Sembra che pesino due fattori di fondo: il primo è lo scontro violento e pubblico tra Diego Della Valle, patron di Tod’s, e John Elkann erede Agnelli per la gestione del gruppo editoriale.

Il secondo è affidato ad una strategia per un riposizionando sulle partecipazioni di tipo industriale.

“La partecipazione in Rcs – riferiscono fonti di Italmobiliare – è marginalmente scesa sotto al 2% come effetto della gestione dinamica del portafoglio della holding di famiglia, che si sta rafforzando nelle proprie attività industriali anche con la positiva operazione Ciments Francais per la controllata Italcementi”.

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